E’ Bologna la provincia italiana con la migliore qualità della vita, mentre Crotone si aggiudica la maglia nera. Questi i dati che emergono dall’indagine de Il Sole 24 Ore che ha analizzato, attraverso 90 indicatori (25 dei quali dedicati all’impatto del coronavirus sull’economia e la società) come si vive nelle città italiane. Crollano nella graduatoria le città lombarde. La classifica evidenzia, infatti, l’arretramento delle città del Nord in cui si è registrata una maggiore diffusione del Covid. Milano, ad esempio, perde la testa della classifica e scende di 11 posizioni, Brescia scende di 27 (collocandosi al 39esimo posto), Bergamo di 24 (52esima) e Monza e Brianza scivola addirittura di 55 posizioni (61esima). A pesare sono il crollo del Pil pro capite e lo spazio abitativo medio a disposizione (uno dei nuovi indicatori legati appunto alla pandemia).
Bologna, invece, guadagna 13 posizioni e si colloca in testa, creando un effetto volano per alcune città della Regione. Cinque su 9 si trovano infatti tra le prima 20 classificate: oltre a Bologna, ci sono infatti Parma (ottava), Forlì Cesena (14esima), Modena (15esima) e Reggio Emilia (17esima). Diversi fattori favoriscono il successo del capoluogo dell’Emilia Romagna: essere una realtà a misura d’uomo; gli investimenti in formazione, innovazione e sanità, ma anche le prime posizioni guadagnate per indicatori quali il reddito, i consumi, opportunità di lavoro, offerta culturale. Il Mezzogiorno, al contrario, si conferma anche nel 2020 fanalino di coda per qualità di vita. Crotone scende di una posizione, “conquistando” la maglia nera e “spodestando” Caltanissetta. A decretare il record negativo, fattori e condizioni elementi da sempre presenti, ma che la pandemia ha reso ancora più evidenti: un fragile tessuto economico, carenze strutturali dei servizi pubblici, un apparato burocratico lento e inadeguato.
Fonte: Comune di Bologna