Nel 2020 il valore complessivo dei bandi di contratti pubblici, con importo pari o superiore a 40.000 euro, si è attestato sui 178,8 miliardi di euro. Un dato superiore dell’1,7% rispetto a quello del 2019 e su cui naturalmente pesa la crisi provocata dalla pandemia da covid-19. Rispetto al 2019 sono in crescita il settore dei lavori e delle forniture (rispettivamente +52,8% e +11,7% come importo dei bandi). Cala invece quello dei servizi (-30,7%). Prosegue, quindi, la crescita del mercato iniziata nel 2017 a ridosso dell’entrata in vigore dell’attuale Codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n.50/2016). Rispetto ai dati del 2016 si registra un incremento nel valore complessivo degli importi a base d’asta dei bandi pari a circa il 75%. A partire dal 2019 (con il decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, c.d. “Sblocca cantieri”, convertito con la Legge 14 giugno 2019, n.55 prima, e con il decreto-legge 16 luglio 2020, n.76 c.d. “Semplificazioni”, convertito con la Legge 11 settembre 2020, n. 120) sono state introdotte una serie di modifiche temporanee all’art. 36 del Codice dei Contratti, relativo alle procedure di affidamento dei contratti sotto soglia comunitaria, ampliando, per tale tipologia di appalti, le soglie di utilizzo dell’affidamento diretto e delle procedure negoziate senza bando. Analizzando l’impatto di tali semplificazioni in particolare sul settore dei lavori (che è quello maggiormente interessato) su base semestrale, si osserva che il ricorso all’affidamento diretto per le gare fino a 150.000 euro, e alla procedura negoziata senza bando per le gare tra i 150.000 euro e la soglia comunitaria, si è incrementato nel corso del tempo sia in termini congiunturali – fatta eccezione per il 1° semestre 2020 che ha sofferto del calo dovuto alla pandemia – che tendenziali. In particolare – secondo l’indagine Anac – nel 2° semestre 2020:
l’affidamento diretto è stato scelto nel 64,6% delle gare fino a 150.000 euro, per un controvalore triplo sul 1° semestre 2019 e doppio sul 2° semestre 2019 in termini di importo complessivo delle gare;
la procedura negoziata senza bando è utilizzata in più di 3 gare su 4 di importo compreso tra 150.000 euro e 1 mln euro, per un controvalore doppio sul 1° semestre 2019 in termini di importo complessivo delle gare;
nelle gare di importo compreso tra 1 milione di euro e la soglia comunitaria, dove la semplificazione normativa è più incisiva, si è fatto ricorso alla procedura negoziata senza bando in poco più della metà dei bandi, per un controvalore 7 volte maggiore di quello del 1° semestre 2019 e doppio rispetto al 2° semestre 2019.
Fonte: Anac