“Domani si compiono i cinque anni dal primo dei tre terremoti e dobbiamo dedicare con la commozione che l’intero paese mostrò all’indomani del tragico evento un pensiero ai familiari delle vittime e ai tanti morti. I dati del rapporto che oggi presentiamo lo dimostrano: ci sono aspetti positivi ma anche tante questioni ancora da risolvere in questo processo di ricostruzione”. Lo afferma Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione del sisma 2016, nel corso della conferenza stampa di presentazione del terzo rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017, aggiornato alla fine di giugno. “Domani sarà il giorno della memoria, rivolgo un pensiero anche ai 2000 morti del terremoto di Haiti, che c’è stato nei giorni scorsi”, prosegue Legnini. Legnini entra nel merito dei dati del terzo rapporto in corso di presentazione a Rieti: “il numero delle domande ammonta a 20mila e 700 circa. C’è stato un incremento del 60% nell’ultimo anno, è un numero molto importante. 10mila di questi hanno già ricevuto 2,5 miliardi di impegno finanziario, e ci sono più di 5.500 cantieri aperti e 5mila sono interventi già conclusi- spiega il commissario- 13mila sono le unità abitative in ricostruzione, 52mila quelle su cui partiranno i lavori di ricostruzione”. “Quando abbiamo iniziato questo percorso avevamo come obiettivo quello di riconquistare la fiducia, anche attraverso un modo diverso di procedere, semplificando. Ci siamo riusciti- afferma il commissario – ora abbiamo fiducia, semplificazione, risorse e il bonus edilizio che rende particolarmente vantaggioso ricostruire. Chiaramente questi risultati rappresentano il lavoro di tutti, di una squadra forte e coesa, voglio ringraziare tutti e anche gli uffici per la ricostruzione, le diocesi che svolgono a volte il ruolo di appaltante, le imprese, i due subcommissari, i cittadini e i comitati dei cittadini”.
“Nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo decretato 550 cantieri al mese, 25 al giorno. 2600 sono gli interventi pubblici già finanziati, tra questi anche le chiese, e la ricostruzione pubblica è notoriamente più lenta di quella privata”, segnala Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione del sisma 2016. “Tra i tre Comuni più distrutti, ad Amatrice, per esempio, abbiamo centinaia di cantieri aperti per oltre 60 frazioni che ricadono nell’area, sui quali sono stati concessi 126 milioni di euro ai privati. Questa ricostruzione è ormai avviata, l’ospedale è stato ripristinato, l’istituto alberghiero è stato riaperto in questi giorni, ci sarà poi il tunnel dei servizi che verrà inaugurato nelle prossime settimane. E lo stesso tunnel verrà riproposto anche per altri territori”, annuncia il commissario straordinario alla ricostruzione. “Il processo di semplificazione è quasi concluso, grazie alle ordinanze, e si concluderà con il Testo unico, che è stato già condiviso con tutte le parti coinvolte a luglio e dalle quali si attende per metà settembre una risposta- afferma ancora Legnini- Entro l’anno avremo il testo unico. Intanto il rapporto con i cittadini è diventato più fluido, più efficace. Abbiamo ricevuto 2674 quesiti, cosiddetti ticket, a cui abbiamo risposto con le faq per 2500 quesiti”. Rispetto agli aspetti finanziari della ricostruzione, Legnini spiega che “il Governo ha garantito un quadro molto importante, nei prossimi mesi impegneremo tutti i 7 miliardi di euro gestiti da Cassa Depositi e Prestiti per la ricostruzione, grazie ai 6,5 miliardi d’interventi richiesti. Entro l’anno vareremo un nuovo programma di opere pubbliche, per le scuole, per le chiese, per le caserme, per le infrastrutture- annuncia il commissario – Adesso questo processo di ricostruzione si avvarrà anche di ulteriori risorse dalla Coesione territoriale, grazie alla ministra Carfagna”, prosegue Legnini.
“Qualche preoccupazione per la ricostruzione c’è: questo ritmo, 25 decreti al giorno, richiede una capacità realizzativa che non trova sempre corrispondenza con le attività delle imprese, non per la loro mancata volontà, ma per forniture che non ci sono o per gli studi professionali che non ce la fanno, ci segnalano. Noi però dobbiamo mantenere questo ritmo, perché la platea di professionisti coinvolti è ancora molto ampia, anche se il numero pro-capite medio delle imprese non è elevatissimo ed è quindi necessario che queste imprese siano rafforzate nel loro numero”, conclude Giovanni Legnini.