“Chiusure, razionalizzazioni di orario e di aperture, giorni alterni. In questi ultimi tempi i comuni italiani si sono trovati davanti al fatto compiuto di Poste Italiane e dei programmi annuali di nuovo assetto del servizio e hanno reagito, anche in Umbria, attraverso ricorsi, reclami e incontri con i vertici di Poste italiane”. Ed è notizia di questi giorni che il Parlamento europeo in una risoluzione ha sottolineato l’importanza del servizio postale universale e che questo venga fornito nella sua misura massima di cinque giorni a settimana per ogni cittadino europeo. A tal fine vanno mantenute funzionanti le reti postali, nonchè un numero adeguato di punti di accesso, anche nelle zone rurali o meno popolate. La posizione di Anci Umbria e della Regione, che hanno intrapreso un significativo percorso di dialogo con Poste Italiane, è quindi condivisa pienamente dal Parlamento europeo.
“Come tutti i rappresentanti di Anci hanno sempre sottolineato, gli uffici postali sono, soprattutto per i comuni più piccoli, presidi di vivibilità fondamentali, percià non sono ammissibili disparità di trattamento tra aree diverse solo a causa della densità di popolazione e della orografia del territorio. L’Associazione dei Comuni dell’Umbria si augura che alla luce della raccomandazione del Parlamento europeo possano essere rivisti e ridefiniti i termini del dialogo intrapreso con i rappresentanti di Poste”.