Il matrimonio enogastronomico si farà. “E’ una buona notizia: due Comuni molto rappresentativi della Toscana, del suo territorio e delle sue eccellenze hanno deciso di unire le forze per migliorare i servizi, diminuire le spese, aumentare la visibilità. Quando sono i territori a decidere in autonomia, come in questo caso, sicuramente la fusione può portare vantaggi ad amministratori e cittadini; che comunque, come Anci ha sempre sostenuto, non devono e non possono subire decisioni dall’alto”. Ha commentato il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni alla notizia della prossima fusione tra i Comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso, in provincia di Siena. Il referendum consultivo, che si è tenuto domenica 16 e lunedì 17 ottobre, ha visto la stragrande maggioranza dei cittadini esprimersi favorevolmente.
La fusione è stata approvata con il 90,4% dei voti a Montalcino e con l’81,5% a San Giovanni d’Asso. Il nuovo Comune nascerà ufficialmente il primo gennaio 2017, manterrà il nome di Montalcino e avrà più di seimila abitanti, fondendo due territori conosciuti in tutto il mondo per le eccellenze enogastronomiche: il Brunello e il tartufo.
“Sono molto soddisfatto per i numeri di chi è andato a votare. Rispetto a referendum simili, abbiamo avuto percentuali nettamente migliori — ha sottolineato il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli — e adesso possiamo procedere con il piano programmatico per la decentralizzazione degli uffici. L’aggregazione di due paesi speculari è un risultato importante e sono entusiasta che i primi a spingere in questa direzione, siano stati gli imprenditori e le persone che operano sul territorio».