“Deve essere riconosciuto il grande impegno di tanti sindaci e amministratori nel comporre Unioni di Comuni e Unioni montane solide, capaci di gestire le funzioni fondamentali associate e occuparsi dello sviluppo socio-economico del territorio. Finalmente vi è un sistema incentivante, ma serve un sistema di regole chiare che agevoli chi sta lavorando insieme, superando alcune criticità del sistema attuale. E metta in condizione i piccoli Comuni di poter spendere le risorse in cassa, in particolare per manutenzioni ambientali e degli edifici scolastici, superando gli assurdi vincoli del patto di stabilità”. Lo dichiara Pier Luigi Mottinelli, presidente della Commissione Montagna dell’Anci.
“Sono necessarie – sostiene Mottinelli – tutte le azioni utili a realizzare al meglio il processo di riforma voluto dalla legge Delrio e con la riforma costituzionale. In questo contesto diventa decisivo il ruolo dei sindaci, che, attraverso scelte efficaci, potranno garantire migliori e maggiori servizi ai cittadini. Scegliere, in particolare, la strada dell’Unione o della fusione significa maggiore stabilità e democrazia ‘dal basso’, fondamentale per il futuro e lo sviluppo del proprio paese. Ogni piccolo Comune – aggiunge Mottinelli – è certamente ricco di storia e di tradizioni, che continueranno certamente ad essere valorizzate; ma, affrontando con coraggio la richiesta di cambiamento, si crea più massa critica e si è in grado di rispondere in modo migliore alle esigenze dei cittadini. Un processo partito dal basso che consentirà di essere più forti e quindi di presentarsi con maggiore fiducia alle sfide del futuro. I cittadini e gli amministratori che intraprendono questa strada sanno che da queste scelte potrà nascere nel medio periodo anche una migliore erogazione di servizi al cittadino, una razionalizzazione della spesa, una semplificazione amministrativa, una condivisione di progetti che portano allo sviluppo del territorio. I Comuni devono protagonisti della riforma – conclude l’esponente dell’Anci – in base alle esigenze dei territori”.