L’Anci Puglia segnala che, a due mesi dall’entrata in vigore, il nuovo codice nazionale degli appalti sta generando incertezze tra le pubbliche amministrazioni e, di conseguenza, causando una forte riduzione della pubblicazione dei bandi di gara, in attesa che si faccia chiarezza sull’applicazione delle relative norme. Il nuovo testo, infatti, pur perseguendo obiettivi di semplificazione, snellimento dei procedimenti e anticorruzione, inevitabilmente, come sempre accade quando si tratta di novità, sta condizionando l’attività amministrativa dei Comuni e delle loro aggregazioni. Le stazioni appaltanti, in altre parole, incontrano diverse criticità, dovute ai profondi mutamenti che la normativa ha subito rispetto al precedente testo. Le difficoltà, legate anche al fatto che il processo di riforma è ancora in atto, tanto che sono ancora attesi ulteriori decreti attuativi e le linee guida Anac (Autorità nazionale anticorruzione). Onde evitare che i Comuni rimangano paralizzati, l’Anci Puglia ha appena aperto una casella di posta per raccogliere tutte le problematiche che le amministrazioni comunali vorranno sollevare e indicare, cercando di fare chiarezza nel merito. Una delle difficoltà maggiori nell’applicazione delle nuove norme riguarda le aggregazioni delle stazioni appaltanti e l’obbligo di avvalersi delle centrali di committenza, al fine di conseguire risparmi sulla spesa per l’acquisizione di lavori, beni e servizi, limitando il numero delle stesse stazioni appaltanti. Ciò implica che i Comuni dovranno unirsi per poter stipulare determinati contratti. E, tuttavia, dato che parecchi enti non dispongono di strutture adeguate, ne consegue che non siano in grado di gestire gli appalti di particolare complessità e delicatezza, anche collegandosi fra loro. Di qui il caos che ne deriva. In sintesi – a parere di Anci Puglia – il nuovo codice presenta un intreccio complicato e involuto di disposizioni, con le inevitabili lacune e conseguenze legate alle difficoltà interpretative e applicative, tant’è che l’operatività amministrativa ne risulta finora compromessa. L’auspicio è che ulteriori interventi normativi contribuiscano a raggiungere effettivamente quell’obiettivo di semplificazione e di snellimento delle procedure tanto evocato e sbandierato dal Governo.