L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr), gestita dal Ministero dell’Interno, è un’unica banca dati nazionale realizzata per far confluire i dati anagrafici di tutti i residenti in Italia e degli italiani residenti all’estero (registrati all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero – AIRE). A cosa serve?
A far comunicare in modo telematico tutti i Comuni tra di loro, perché oggi questo avviene ancora, nella maggioranza dei casi, per posta, con la carta. Ecco un esempio: un cambio di residenza. Il nuovo Comune deve mandare al precedente una comunicazione che viene letta e processata manualmente. Su scala nazionale questo avviene circa 7.000 volte al giorno. Immaginando che ogni operazione richieda un minimo di dieci minuti, anche solo il completamento di un’attività così banale costa ai Comuni almeno 14 milioni di euro l’anno. E, naturalmente, non è un caso isolato: ci sono ancora tante operazioni che ad oggi devono essere processate a mano.
Ora, nell’Anpr, entrano anche le grandi città. Dopo la migrazione di Parma sulla piattaforma nazionale tocca a Milano e Torino: si tratta delle due città più grandi, per numero di abitanti, a passare all’Anagrafe Unica. L’annuncio è stato dato via Twitter dal commissario al Digitale, Diego Piacentini.
Con lo sbarco di Milano e Torino salgono a 368 i Comuni aderenti ad Anpr mentre sono in fase di pre-subentro altre 1.342 città. Tra queste Palermo, Genova, Bologna, Venezia e Cagliari. Per Roma bisognerà aspettare ancora 6-7 mesi. Il numero totale di cittadini in Anpr è di 6.480.000 che supera il 10% della popolazione.
Milano è ufficialmente entrata nell’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (Anpr), passaggio che mira a garantire più sicurezza e velocità nello svolgimento di molte pratiche. Le schede anagrafiche di singoli cittadini migrate nella banca dati italiana tra venerdì 13 e domenica 15 luglio sono quasi 1 milione e 400mila. In questo modo certificati anagrafici, domande di residenza, scissioni e aggregazioni dei nuclei familiari, cambi di indirizzo saranno più rapide e meno gravose per i cittadini e per gli uffici. Lo scopo dell’Anpr è infatti quello di aggregare i dati dei cittadini in una sola anagrafe (oggi sono 8mila le anagrafi comunali), guadagnando in efficienza, riducendo i costi, semplificando le procedure di variazione e uniformandole a livello nazionale.
La migrazione dei dati è iniziata venerdì alle 17,30, a chiusura degli sportelli, ed è stata portata avanti e completata durante il fine settimana. Dopo un lavoro preparatorio di circa un anno, durante il quale i settori dei Sistemi Informativi e dei Servizi Civici del Comune di Milano hanno operato in stretta sinergia con il Team per la Trasformazione Digitale, coordinato dal Commissario di Diego Piacentini e con tutti i partner coinvolti, la migrazione è potuta avvenire senza chiudere gli sportelli al pubblico.
Nel dettaglio sono migrate nella banca dati nazionale 1.387.228 schede anagrafiche dei singoli cittadini, 732.733 schede di nuclei familiari, 83.263 schede di cittadini residenti all’estero (Aire) e 51.892 schede di famiglie residenti in altri Paesi. Sono 500 le postazioni delle anagrafi abilitate al sistema ANPR. Ad oggi Milano è la città italiana più grande ad essere entrata nel sistema nazionale (oltre 370 i Comuni che hanno effettuato il passaggio). Nei primi due giorni con il nuovo sistema sono già stati emessi 2.239 documenti: 1.948 certificati, 142 domande di residenza, 64 scissioni-aggregazioni di nucleo famigliare, 85 cambi di indirizzo.