Da uno studio del Consiglio di Stato su dati Anac l’evidenza dell’aumento delle procedure di gara con, al contrario, la diminuzione del tasso di contenzioso. Questi i dati precipui dello studio dal titolo “Analisi di impatto del contenzioso amministrativo in materia di appalti – biennio 2018/2019”, realizzato dal Consiglio di Stato in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha elaborato e fornito gli elementi relativi al complesso delle procedure. Nella ricerca vediamo che nel 2017-2018 il numero delle gare bandite è raddoppiato rispetto al biennio precedente e questo soprattutto in riferimento alle gare sotto il milione di euro. Un’evidenza dovuta essenzialmente al nuovo quadro regolatorio varato nel 2016 (Codice degli appalti) e alla chiarificazione in itinere per via giurisprudenziale.
Quanto poi al tasso di contenzioso, è significativa la riduzione registrata che va dal 2,61% degli appalti banditi nel 2015 (e dal 2,76% del 2016) all’1,4%-1,5% del biennio 2017-2018.
“Esiste tuttavia una straordinaria e significativa coincidenza temporale tra la segnalata deflazione contenziosa e la coeva introduzione di un innovativo meccanismo processuale – si legge nello studio -: il rito superaccelerato di cui all’art. 120 bis, introdotto dal legislatore nel 2016”.
Per effetto del calo del contenzioso, va considerato infine come sia sostanzialmente dimezzata la percentuale di “blocco” giudiziario degli appalti, pari allo 0,3% (rispetto allo 0,7% del precedente biennio).