Nel corso del 2020, l’Autorità anticorruzione (Anac) ha svolto un’analisi delle risultanze emerse nell’ambito dell’attività di vigilanza, svolta con riferimento ai contratti di partenariato pubblico-privato. L’indagine ha riguardato un numero di 70 in seguito al ricevimento di esposti o d’ufficio, nel rispetto del Regolamento del 16.10.2018, che disciplina l’esercizio dei poteri di vigilanza della stessa Autorità. L’esame della casistica e della documentazione acquisita nel corso della predetta attività ha consentito d’individuare i settori di intervento mediante forme di PPP, le tipologie contrattuali di maggiore diffusione, e, soprattutto, le criticità presenti con più frequenza nell’applicazione concreta degli istituti. L’Anac, quindi, ha pubblicato la delibera n. 219 approvata il 16 marzo 2021, che fornisce una descrizione ragionata delle problematiche riscontrate nelle diverse fasi dell’affidamento e della gestione del contratto.
Si tratta di distorsioni che possono avere l’effetto di vanificare del tutto l’indubbia utilità di questa particolare tipologia di contratti pubblici, trasformandoli in operazioni tutt’altro che convenienti, non solo per l’amministrazione concedente, ma soprattutto per la collettività. Infatti, se mediante il modello in esame è possibile conseguire i diversi vantaggi correlati all’apporto operativo e/o economico di operatori privati, resta ferma l’estrema complessità dello strumento che si rivela già nell’attività di programmazione/progettazione, oltre che nella procedura di scelta del contraente e nel corso della esecuzione/gestione del contratto. Con la delibera n. 219/2021, pertanto, l’Autorità ha inteso continuare la propria azione d’impulso all’utilizzo di un istituto certamente strategico per il settore pubblico e con indubbie ricadute positive anche sulla collettività, affiancando agli atti d’indirizzo e di regolazione, adottati di recente o in corso di aggiornamento, uno strumento ulteriore, che fornisca una diversa prospettiva e contribuisca a porre l’attenzione delle amministrazioni sulle diverse difficoltà applicative, nelle quali potrebbero imbattersi.
Alcune delle problematiche riscontrate potrebbero essere evitate, proprio tenendo nella dovuta considerazione le puntuali indicazioni contenute nello schema di “Contratto di concessione per la progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche a diretto utilizzo della Pubblica Amministrazione, da realizzare in partenariato pubblico privato”, emanato di recente dall’Autorità e dal Ministero dell’Economia delle Finanze, unitamente a una relazione illustrativa. Si tratta di un nuovo strumento che si aggiunge agli indirizzi che erano stati forniti, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 181, comma 4, del d.lgs. n. 50/2016, riguardo all’allocazione dei rischi e all’elaborazione della relativa matrice, nelle Linee guida n. 9 recanti “Monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato”, approvate dal Consiglio dell’Autorità con Delibera n. 318 del 28 marzo 2018. Al riguardo, è stata peraltro avviata una consultazione, nell’ambito della valutazione di impatto della regolazione (VIR), finalizzata ad un aggiornamento delle predette linee guida. L’ultima parte della presente delibera, infine, contiene altri suggerimenti per le stazioni appaltanti, elaborati sempre tenendo conto della casistica esaminata dall’Autorità.
Fonte: Anac