L’Autorità nazionale anticorruzione aggiorna il quadro di riferimento su inconferibilità e incompatibilità degli incarichi alla luce delle modifiche normative e degli indirizzi giurisprudenziali maturati negli ultimi anni. Con la delibera n. 464 del 26 novembre 2025, Anac rivede e sostituisce la precedente delibera n. 833/2016, superata da nuovi interventi legislativi e da significative pronunce della magistratura amministrativa.
Il documento si inserisce nel solco dello schema del Piano Nazionale Anticorruzione 2025 e offre ai Responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) un quadro più chiaro e operativo sui rispettivi poteri, soprattutto in relazione alla vigilanza interna, e sul coordinamento con la vigilanza esterna esercitata da Anac.
Una delle novità principali riguarda il riconoscimento, da parte del Consiglio di Stato (sentenza n. 126/2018), della natura costitutiva dei provvedimenti con cui l’Autorità accerta situazioni di inconferibilità o incompatibilità. Pur non avendo potere d’ordine, Anac emette atti che producono effetti giuridici e che le amministrazioni devono rispettare, salvo impugnazione davanti al giudice amministrativo. Tali provvedimenti vengono trasmessi al Rpct, cui spetta adottare i successivi adempimenti.
La delibera aggiorna inoltre il quadro delle modifiche normative intervenute nel d.lgs. 39/2013: dalla nuova disciplina sull’inconferibilità per soggetti provenienti da enti privati regolati o finanziati (legge 21/2024), alla ridefinizione delle incompatibilità tra incarichi dirigenziali interni ed esterni (decreto-legge 25/2025), fino all’abrogazione dell’art. 7 relativo agli incarichi a componenti di organi politici locali e regionali.
Sul piano operativo, il testo offre ai Rpct una schematizzazione più immediata dei compiti connessi alla vigilanza interna: dall’avvio dei procedimenti di accertamento quando emergono possibili violazioni, all’obbligo di informare l’Autorità. Anac, dal canto suo, mantiene un potere di vigilanza sull’intera applicazione del decreto 39, con la possibilità di verificare anche le determinazioni assunte dagli stessi Rpct.
La delibera richiama inoltre l’importanza del processo di acquisizione e verifica delle dichiarazioni rese dai soggetti nominati in merito all’assenza di cause di inconferibilità o incompatibilità. Viene chiesto alle amministrazioni di definire procedure chiare all’interno del Piao o del Ptpct, fornire adeguata informativa ai candidati e pubblicare le dichiarazioni nella sezione Trasparenza.
Resta possibile rivolgersi ad Anac per pareri prima del conferimento di un incarico. Sebbene non vincolanti, qualora l’amministrazione si discosti dalle indicazioni dell’Autorità e la situazione venga segnalata, Anac potrà avviare attività di vigilanza.
Con questo aggiornamento, l’Autorità mira a rafforzare la coerenza applicativa del d.lgs. 39/2013, garantendo maggiore chiarezza a enti e Rpct e consolidando un sistema di controlli più uniforme e trasparente.
Delibera dell’Autorità
Delibera di carattere generale sull’esercizio del potere di vigilanza e accertamento, da parte del RPCT e dell’ANAC, in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi di cui al d.lgs. N. 39 del 2013. Approvata dal Consiglio dell’Autorità nell’adunanza del 26 novembre 2025.
Delibera n. 464 del 26 novembre 2025.pdf0,39 MB