Pubblicata tre giorni fa l’Ordinanza n. 14 del 16 gennaio 2017 sul programma straordinario per la riapertura delle scuole relative all’anno scolastico 2017-2018. Il provvedimento, a firma del commissario straordinario per la Ricostruzione, Vasco Errani, si suddivide in tre azioni: ricostruzione degli edifici scolastici che a causa dei danni subiti non possono essere riparati; riqualificazione con adeguamento sismico delle strutture scolastiche che hanno avuto esito di agibilità “E”; affitto, monitoraggio e smontaggio di moduli scolastici provvisori per le scuole che verranno riparate con adeguamento sismico.
L’ordinanza n. 14 si concentra sul primo caso, ovvero sulla costruzione ex novo di edifici scolastici in sostituzione di quelli distrutti dal terremoto. Attualmente ne sono stati individuati 24 e la loro sostituzione potrà avvenire sullo stesso sito o altrove, a seconda degli studi e delle analisi tecniche e specialistiche.
Entro il termine di dieci giorni dall’entrata in vigore dal provvedimento (quindi, entro il 27 gennaio 2017) i Comuni e le Province, proprietari degli immobili inseriti nell’apposito elenco dovranno provvedere alla conferma dell’individuazione delle aree, fornendo la documentazione attestante la fattibilità dell’intervento. I Comuni e le Province, proprietari degli immobili provvederanno entro venti giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza stessa alla realizzazione del rilievo topografico, con restituzione grafica, dell’area destinata alla localizzazione del nuovo edificio; entro trenta giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza stessa, alla redazione, d’intesa con le Regioni interessate, della relazione geotecnica/geologica relativa all’area destinata alla localizzazione del nuovo edificio; ove necessario entro il termine di sessanta giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza, alla demolizione degli edifici ed al conferimento delle relative macerie in discarica; entro il termine di trenta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, nel caso di delocalizzazione in altra area dell’edificio, alla progettazione delle opere di urbanizzazione primaria (strade; spazi di sosta o di parcheggio; fognature; rete idrica; rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas; pubblica illuminazione) a servizio delle aree destinate alla costruzione degli edifici scolastici e strettamente inerenti gli interventi a realizzare, corredato da apposito piano finanziario.
Il nuovo sistema di ricostruzione sarà quello della tecnologia a secco. La malleabilità al movimento, soprattutto in caso di terremoto, della concezione a secco in legno e mista fanno infatti di questo sistema costruttivo una delle soluzioni di maggiore potenzialità antisismica per la messa a norma, l’adeguamento e il recupero del patrimonio edilizio. Fino ad oggi la tecnica a secco ha visto l’applicazione quasi esclusiva nel settore industriale, mentre il comparto edile residenziale ha manifestato una preferenza per la muratura tradizionale. Ma nell’ambito di una politica di consumo di territorio ridotto e del recupero dell’efficienza del patrimonio edilizio esistente, i sistemi di costruzioni a secco rappresentano una soluzione efficace in termini di sicurezza e risparmio.