È prevista oggi in Aula la discussione sulle linee generali della proposta di legge: Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (Relatrici: Businarolo e Casellato). La proposta di legge sulla “tutela del segnalante”, ovvero il “whistleblowing”, permette di proteggere chi denuncia la corruzione sia nel pubblico che nel privato. “In sostanza permette di tutelare i dipendenti che segnalano illeciti dei loro colleghi”, spiega la deputata M5S Giulia Sarti, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. Niente premio in denaro, comunque, ma più tutele per chi denuncia presunti comportamenti corruttivi e riferimenti chiari alle imprese private riconoscendo la normativa già esistente in materia. Sono questi i due punti cardine del testo sul cosiddetto whistleblowing che si è delineato nelle commissioni Lavoro e Giustizia alla Camera, secondo quanto riferisce la relatrice in commissione Lavoro Floriana Casellato (Pd). Come già successo per la proposta di legge sulla class action due emendamenti Pd, a prima firma Walter Verini, capogruppo democratico in commissione Giustizia, sostituiranno di fatto la proposta di legge M5s, adottata inizialmente come testo base. “Il Movimento 5 stelle ha avuto il merito di portare al centro dell’attenzione il tema ma la proposta di legge, così come emerso anche dalle audizioni, aveva diversi punti deboli, in particolare per quanto riguarda le imprese private – spiega la relatrice Pd in commissione Lavoro – ad ogni modo in dibattito è ancora aperto e non sono esclusi miglioramenti in aula”.