Un comune che ha approvato un progetto esecutivo con atto in data 15/12/2022, ma ha bandito la gara con termine di scadenza di presentazione delle offerte il giorno 08/02/2023 chiede se: tenuto conto che il progetto esecutivo è stato redatto utilizzando il prezzario aggiornato alla data del 31 luglio 2022, si debba procedere all’adeguamento prezzi per quanto concerne le lavorazioni che verranno eseguite e contabilizzate nel corso dell’anno 2023 e, nel caso affermativo, con quali modalità?
In risposta al quesito la redazione di Anci Risponde pone l’attenzione sul delicato tema dell’adeguamento dei prezzi da parte della Stazione appaltante, che, nel solco dell’ormai consolidata giurisprudenza (cfr. Cons. Stato, Sez. V, n. 2709 dell’11 aprile 2022; TAR Piemonte, Torino, Sez. II, n. 180 del 20 febbraio 2023, TAR Sardegna, Cagliari, n. 770 del 16 novembre 2022), è tenuta a valutare, anche prima del contratto, l’istanza di revisione dei prezzi eventualmente avanzata dall’aggiudicatario.
Tale orientamento giurisprudenziale risponde al principio per cui l’immodificabilità del contratto non ha carattere assoluto, essendo ammesse variazioni contrattuali in condizioni eccezionali (cfr. Corte di Giustizia dell’Unione europea, Sez. VIII, C. 549-14, sentenza del 7 settembre 2016), al fine “di affidare un contratto in condizioni di equilibrio”, il che “costituisce principio generale dell’ordinamento dei contratti pubblici”.