Esplode la polemica sull’impiego degli autovelox da parte dei Comuni. La scintilla che ha innescato nuovamente la discussione fra i diversi attori coinvolti sono state le dichiarazioni rese da Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, che ha lanciato l’allarme sui molti dispositivi seminascosti disseminati nelle città: “Serve un patto con i Comuni, pronti alla class action – ed ha poi aggiunto rincarando la dose – Adesso basta con questa valanga di multe che tradiscono lo spirito del codice della strada. È arrivato il momento di intervenire… Disseminare i Comuni di falsi cartelli di controllo elettronico della velocità per rendere invisibile quello che poi ti falcia o piazzare l’autovelox a tre metri di altezza su un palo mezzo nascosto a bordo carreggiata: guardiamoci negli occhi, queste sono trappole. Non hanno niente a che vedere con quello che vuole lo Stato perché vi siano meno morti e meno incidenti: il modello in questo senso è il Tutor, ha funzionato benissimo ponendo regole chiare e certe che vanno rispettate”. Secondo il presidente dell’Aci, l’autovelox dovrebbe servire a far rallentare, non ad affibbiare multe. “Il risultato è la sicurezza, non i verbali – prosegue nella sua requisitoria – Se fai multe, e nei fai tante, vuol dire che hai fallito, che la sicurezza su quella strada non c’ è. E bisogna trovare un forma corretta per ottenere l’ obiettivo”. A suo parere, è fondato il sospetto che i Comuni speculino attraverso un uso spregiudicato e “improprio” di questi dispositivi elettronici. “Due anni fa denunciai un Comune in provincia di Verona: in un anno aveva incassato 5 milioni con un solo autovelox a tre metri di altezza, che nessuno vedeva. In altri casi sono stati effettuati lavori che hanno reso le strade molto più sicure, ma il divieto è rimasto a 70 all’ ora e riecco gli autovelox semi nascosti per fare cassa. Tutto questo è odioso: ci vuole un patto tra Aci e enti locali per impedire che avvenga. Pertanto – annuncia Sticchi Damiani – cercheremo di aprire un tavolo con il Ministero dei trasporti, l’Anci e l’Upi per ottenere un protocollo d’ intesa che fissi nuove regole. Il fenomeno delle multe vessatorie per far cassa non deve accadere più: metteremo a disposizione dei cittadini il numero del soccorso stradale Aci per raccogliere le segnalazioni, invitandoli a scattare foto geolocalizzate con il telefonino. A quel punto verificheremo noi la segnalazione, e siamo pronti a fare ricorsi collettivi per costringere chi ha incassato in questo modo a restituire i soldi ai cittadini”.