La Giunta ha approvato il 9 settembre la delibera per la definizione degli interventi prioritari tesi a ridurre il numero degli alloggi sfitti del patrimonio abitativo pubblico.
“Stiamo avviando un vero e proprio intervento di welfare territoriale – ha spiegato l’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti – partendo da un piano straordinario di recupero del patrimonio pubblico non utilizzato e assegnandolo a canone sociale secondo le graduatorie comunali. Ci rivolgeremo alle famiglie che si trovano in situazioni di particolare difficoltà economica, rispondendo alla forte domanda abitativa espressa dalle fasce più disagiate della popolazione. Un obiettivo cruciale per questa Giunta. Questa operazione avrà un altro fine, altrettanto importante: ridare fiato all’affitto anche per la fascia intermedia. Per questa seconda sfida chiederemo ai proprietari di case sfitte di riportarle sul mercato della locazione con incentivi ed agevolazioni che consentano di rendere i canoni più accessibili per i redditi medio-bassi, senza però mortificare le aspettative del proprietario. Questo il compito che abbiamo affidato all’Agenzia sociale Milano Abitare voluta dalla precedente Giunta, che nei prossimi anni ci auguriamo di potenziare. Perché senza affitto la città rischia di rallentare, invecchiare e perdere in dinamismo”.
I lavori di recupero e manutenzione straordinaria degli alloggi sfitti di edilizia residenziale pubblica saranno suddivisi in sei diversi appalti, per un costo complessivo di 30 milioni di euro, derivanti perlopiù da residui di precedenti mutui accesi dal Comune di Milano e in parte da finanziamenti statali destinati al progetto attraverso la Regione Lombardia. L’obiettivo del progetto è quello di risanare e recuperare il patrimonio abitativo comunale in modo da poterlo restituire ai cittadini che ne hanno bisogno, si inserisce nell’azione programmatica più ampia che è il Piano periferie il cui tema centrale è la rigenerazione urbana e la vivibilità dei diversi quartieri cittadini.