A Cencenighe Agordino, piccolo comune del bellunese, ci sono sette bar, quattro bed&breakfast, un albergo e nessun candidato sindaco.
I suoi 1.311 abitanti hanno il privilegio di vivere tra il lago di Alleghe, il Monte Civetta e il centro turistico di Falcade, ma nessuno di essi è disposto ad amministrarlo perché lo stipendio è troppo basso.
Allo scoccare del termine ultimo per presentare le candidature alle amministrative dell’11 giugno, i funzionari della prefettura di Belluno hanno dovuto inserire il paesino incastonato tra le Dolomiti, nella triste lista dei comuni senza candidati, insieme a San Luca in Calabria (sciolto per mafia nel 2013), Penna San Giovanni nelle Marche ed Elva, realtà di soli 97 abitanti in provincia di Cuneo.
“Ve lo spiego io perché è successo” dice William Faè, 44 anni, impiegato comunale in zona e sindaco uscente di Cencenighe. “Io da sindaco percepivo uno stipendio di 600 euro al mese. Per farlo a tempo pieno dovrei mettermi in aspettativa, accontentandomi di 900 euro al mese lordi. Può una famiglia campare con così poco?”. “Il mio vicesindaco – continua Faè – era un pensionato e come tale aveva tempo da vendere. Non è facile vivere e lavorare qui. Paesini piccoli come il nostro, a livello istituzionale, hanno come riferimento Belluno. Ma da qui sono 50 minuti di strada. Quando lo trovo io il tempo di fare tutta quella strada? Solo un pensionato ce la poteva fare”. E così quando il pensionato ha deciso che era giunto il momento di appendere la fascia tricolore al chiodo, si è fermato tutto. “Purtroppo in paesini come il nostro a fare il sindaco ci rimetti” aggiunge Faè. “In cinque anni non ho mai compilato una nota di rimborso spese. Non si sa mai, con questo clima di caccia agli sprechi”.
Ma dove sono i giovani di Cencenighe? Se 900 euro lordi al mese possono rappresentare un limite per un padre di famiglia, sono però un’opportunità per un ragazzo in cerca di lavoro.”Da noi la disoccupazione non esiste. I nostri ragazzi lavorano tutti nello stabilimento della Luxottica”, racconta fiero Faè, che nel 1997 ha iniziato la carriera amministrativa come assessore culminata nel 2012 nella nomina a sindaco. “Io l’avevo detto a quelli della Prefettura che avremmo finito per fare questa brutta figura. Loro mi hanno invitato a cercare un successore ma ecco i risultati”. Cencenighe è una località di montagna che vive di luce riflessa. Qui la gente viene a dormire e mangiare a prezzi ragionevoli per poi andare a sciare a Falcade o Alleghe. C’è l’aria buona e gli schiamazzi notturni sono un concetto distante anni luce. “Adesso abbiamo un anno di commissario davanti. Nel 2018 saranno indette nuove elezioni. Troverò una soluzione, lo prometto. Questo è il mio impegno” conclude Faè.