Si chiama “Apollo 4” ed è un drone salvavita. E’ appena arrivato sul litorale veneto e inaugurato in via del tutto sperimentale a Caorle, nel veneziano. Si tratta di un dispositivo georeferenziato, che trasporta un defibrillatore utilizzabile dai bagnini di salvataggio per interventi d’urgenza e di emergenza.
Un progetto-pilota unico in Italia finanziato con 600.000 euro nell’ambito del programma “Turismo accessibile” al fine di migliorare i servizi dell’intero litorale regionale. Alla presentazione pratica, avvenuta il 16 giugno, che ha visto il device in azione erano presenti il Sindaco di Carole, Luciano Striuli; il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; il direttore generale e i dirigenti dell’Ulss 4.
“Caorle è orgogliosa di questo nuovo servizio che la nostra città sarà in grado di offrire – ha dichiarato Striuli – in quanto ci permetterà di garantire ancora maggior sicurezza sanitaria ai nostri ospiti, implementando il servizio di salvataggio. Caorle è la prima spiaggia in Italia ad attivare questo progetto sperimentale che farà da apripista a molte altre tipologie di intervento sanitario che potranno essere attivate con il drone salvavita”.
“La buona sanità non è fatta solo di posti letto e non si misura dal numero di ospedali – ha detto il governatore del Veneto Zaia -. In realtà l’efficienza dell’assistenza e delle cure è data da tecnologie, professionalità, telemedicina e tecnologie digitali. In Veneto ogni ospedale provinciale dispone già ora di un robot di chirurgia ad alta precisione, che consente di operare con altissima professionalità anche a distanza e di abbattere il numero di giornate di degenza. In futuro avremo ancora più tecnologie e strumenti di robotica che affiancheranno, e a volte sostituiranno, la professionalità di medici, chirurghi, operatori sanitari, migliorando e qualificando ulteriormente le loro preziose prestazioni”.