Le gestioni associate, da tutti sponsorizzate come sistema innovativo per migliorare l’efficienza dei servizi in forma condivisa riducendo i costi, talora generano contraddizioni, polemiche e reazioni di rigetto. E’ il caso di Udine, dove la polizia municipale non ha nessuna intenzione di cambiare datore di lavoro. L’Uti (Unione territoriale intercomunale), evidentemente, non piace. Meglio restare dipendenti del Comune di Udine. Lo ha scritto nero su bianco la stragrande maggioranza degli agenti della polizia locale in una lettera siglata anche dal comandante Sergio Bedessi. Un’adesione, quella del comandante, che è diventata un caso negli uffici di Palazzo D’Aronco.
Perché il Sindaco Furio Honsell si è impegnato in prima persona nell’istituzione dell’Unione territoriale intercomunale del Friuli centrale di cui è stato eletto anche presidente, credendo di aver chiarito il meccanismo che, dal primo luglio, porterà alla nascita della polizia locale dell’Uti. Ma si sbagliava. Nella lettera infatti i vigili e Bedessi chiedono di restare dipendenti del Comune di Udine suggerendo di predisporre un semplice “distacco” e non un trasferimento. In questo modo i vigili rimarrebbero dipendenti del Comune capoluogo, in “prestito” all’Uti.
«Sono rimasto scioccato dal fatto che anche il comandante abbia sottoscritto quella lettera – ha ammesso Honsell – anche perché ci sono state molte occasioni per chiarire i dubbi, ed esternare una posizione del genere non aiuta. La legge regionale parla chiaro e stabilisce che la competenza della polizia locale passi dal primo luglio a un nuovo ente che è l’Uti. Sarà un passaggio di funzioni come quello in essere tra Provincia e Regione».
Impossibile quindi – nell’interpretazione regionale – restare dipendenti di un ente che non avrà più quella competenza. Ma il timore non riguarda solo la polizia locale. Più di 200 dipendenti del Comune di Udine – molti dei quali sono rimasti fuori per il superamento dei numero massimo di capienza – hanno infatti partecipato all’assemblea indetta dai sindacati per presentare i motivi dello sciopero del Comparto unico. Il contratto di lavoro è fermo al 2009, anno dal quale i 14 mila dipendenti in forze agli enti locali del Fvg, non hanno potuto contare su alcun rinnovo e la proposta migliorativa messa sul tavolo dalla Regione nell’ultimo incontro non è bastata a far rientrare la protesta.
«Mancano poche settimane al trasferimento della polizia locale e ancora non sono chiari alcuni aspetti che i lavoratori ritengono fondamentali – hanno sottolineato i sindacati – A incominciare dalla mancanza di una clausola di tutela che garantisca ai dipendenti di essere reintegrati nel Comune di provenienza qualora le Uti vengano meno. Nella pianta organica aggiuntiva, a cui si fa ricorso per l’Ambito socio assistenziale, è prevista. E cosa accadrà ai fondi di produttività e al salario accessorio? Tutte domande che al momento sono senza risposta».