È stato presentato ieri il Rapporto 2024 ‘Amministratori sotto tiro’, il 15esimo rapporto di Avviso Pubblico. Nel 2024 tornano a crescere le intimidazioni: sono 328 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza (+4% rispetto al 2023, quando furono 315) rivolti nel corso dell’anno contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della pubblica amministrazione, registrati da Avviso Pubblico in tutto il Paese. Alla media di una intimidazione ogni 27 ore.
Dopo cinque anni consecutivi in costante calo, tornano a crescere i casi censiti dal nostro monitoraggio, seppure il dato del 2024 si mantenga ben distante dal picco registrato nel 2018 (574 intimidazioni). Contestualmente, si registra un ulteriore calo del numero dei Comuni interessati (206, – 2% rispetto al 2023) e delle province coinvolte (69, – 10% in confronto all’anno precedente). Diminuisce anche il numero delle regioni coinvolte (16, non sono stati registrati atti minatori in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Molise e Basilicata).
Rispetto al 2023 la ripartizione dei casi per macroaree geografiche vede un leggero aumento delle intimidazioni nel Mezzogiorno (62,5% del totale nazionale), soprattutto per effetto dell’aumento dei casi censiti nelle Isole (da 55 a 68 casi). Il volume, oltre ai dati, contiene anche una serie di casi simbolo.
I 5.716 atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico sul territorio nazionale dal 2010 al 2024 sono stati registrati sul territorio di 1.683 comuni italiani, il 21.3% del totale.
Ben 978 Comuni – il 58% del totale – sono stati colpiti da almeno un atto intimidatorio; 705 Comuni – il 42% – sono stati colpiti da atti intimidatori per due o più anni; 19 Comuni sono stati colpiti da atti intimidatori per almeno dieci anni: Acerra, Bari, Bologna, Brindisi, Catania, Catanzaro, Corigliano Rossano, Foggia, Gela, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Siderno, Torino e Vittoria. Cosenza risulta la provincia con il maggior numero di Comuni colpiti (61), seguita Napoli e Reggio Calabria (60 a testa). La Campania è la regione con il maggior numero di Comuni colpiti (216), seguita da Sicilia (213) e Calabria (204).
Ma, in termini di percentuale tra numero dei Comuni colpiti e totale dei Comuni presenti nella regione, è la Puglia a far registrare il dato più alto (62%), seguita da Sicilia (54%) e Calabria (50%). In termini di percentuale tra numero dei Comuni colpiti e totale dei Comuni presenti nella provincia – prendendo in considerazione i territori con almeno 20 Comuni colpiti – spiccano i dati di 7 province con almeno il 60% degli Enti colpiti da atti intimidatori in 15 anni di monitoraggio di Avviso Pubblico: Napoli, Reggio Calabria, Nuoro, Vibo Valentia, Agrigento, Bari e Taranto.
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Fonte: Avviso Pubblico