Con ogni probabilità in occasione delle prossime elezioni comunali di giugno si voterà in due giorni, domenica 5 e lunedì 6 giugno (con ballottaggi il 19 e 20 giugno). Questo sarebbe l’orientamento del Governo. Nel Consiglio dei ministri di oggi, infatti, sarà presentato un decreto legge che va in questo senso, così come il ministro dell’Interno Angelino Alfano già ieri proposto di fare. E l’ipotesi sembra riscuotere un consenso trasversale, dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris al candidato sindaco del centrosinistra a Milano, Giuseppe Sala, dal governatore della Liguria Giovanni Toti (Fi) a quello della Lombardia, Roberto Maroni (Lega). La data del 5 giugno per le comunali aveva creato in verità polemiche fin dall’inizio, sia perché cade in concomitanza con il “ponte” del 2 giugno, sia perché considerata troppo a ridosso delle vacanze estive. D’altra parte il 12 giugno era stato bocciato dal Governo per la coincidenza con la celebrazione ebraica dello Shavuot (la Festa delle settimane), che cade il sesto giorno del mese ebraico di Sivan.
L’ultima volta che gli italiani hanno votato in due giorni è stato in occasione delle Europee, nel giugno 2014: quella volta – fu un election day che vide rinnovare anche amministrazioni comunali e provinciali – si andò alle urne il pomeriggio di sabato 6 giugno e tutta la giornata di domenica 7 giugno. La nomina degli scrutatori, la ripartizione degli appositi spazi destinati alle affissioni di propaganda elettorale, gli adempimenti che devono compiere gli italiani temporaneamente all’estero per poter votare, la stampa delle schede, sono le principali scadenze previste per i prossimi giorni, che vedranno per l’esattezza 1.343 comuni andare al voto, di cui 149 superiori ai 15 mila abitanti e 1.194 mila inferiori. Tra questi ci sono 7 capoluoghi di regione – Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste – e complessivamente 26 comuni capoluogo per un totale di 13,4 milioni di cittadini chiamati alle urne. Nei comuni del Trentino Alto-Adige, dove le elezioni si sono svolte l’8 maggio, il ballottaggio è previsto per il 22 maggio in due comuni, Bolzano (capoluogo) e Ville d’Anaunia, comune di nuova istituzione nato il 1 gennaio 2016 per fusione dei comuni di Nanno, Tassullo e Tuenno.
Solo nel Comune di Ayas, in Valle d’Aosta, si voterà il 15 maggio. E dunque, procedono serrati i lavori della “macchina elettorale”: fino a lunedì 16 maggio le commissioni elettorali comunali, in pubblica adunanza, alla presenza dei rappresentanti di lista della prima sezione del Comune, se designati, procedono alla nomina degli scrutatori per ogni sezione elettorale del Comune, scegliendoli fra i nominativi compresi nell’albo degli scrutatori, in numero pari a quello occorrente; alla formazione di una graduatoria di ulteriori nominativi compresi nell’albo, per sostituire gli scrutatori in caso di rinuncia o impedimento; alla nomina degli ulteriori scrutatori, scegliendoli nelle liste elettorali del Comune. Nei 2 giorni successivi a quello in cui è stata ricevuta la comunicazione relativa alle candidature ammesse per le elezioni comunali, poi, le giunte comunali – ricevuta comunicazione delle candidature ammesse per le elezioni comunali – ripartiscono gli appositi spazi destinati alle affissioni di propaganda elettorale in sezioni ed assegnano queste ultime sia a coloro che partecipano alla competizione con proprie candidature, gruppi o liste, sia a coloro che non prendono parte direttamente alla consultazione ma che abbiano egualmente presentato domanda per eseguire le affissioni. Sempre in questi giorni, gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali che hanno inoltrato la dichiarazione di voto per corrispondenza all’estero, possono revocarla. Da lunedì e fino al 3 giugno c’è tempo per stampare le schede di votazione, controllare i quantitativi, confezionare i pacchi di schede sezione per sezione e recapitarli ai Comuni interessati alle elezioni