TORINO – “C’è stata una crescita esponenziale in questi anni. Vicenza è sito UNESCO, città delle ville di palladio, ma il nostro turismo è estenso in tutta la regione veneta”. Così Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza nel suo intervento che inaugura i lavori dell’ultima giornata di riflessione della 41° Assemblea nazionale di Torino. Al centro del panel non solo le bellezze d’Italia e la loro valorizzazione ma anche le possibili soluzioni per la gestione dei flussi turistici sul territorio e le possibili ricadute economiche e sociali. “La grande crescita è coincisa – spiega – con la valorizzazione dell’offerta ponendosi grandi obiettivi condivisi con tutte le città attrattive per riequilibrare i flussi turistici redistribuendoli sul territorio”.
“La realtà di Verona è particolare rispetto alle altre città perché condizionata anche dalla stagione dell’Arena di Verona e stagione lirica e le gradi ferie altro tipo di turismo scolastico e nel campo dell’arte che distribuzione su tutto l’anno i flussi. Il vero problema che stiamo riscontrando, invece, è quello degli affitti brevi che andrebbe meglio disciplinato dal punto di vista normativo”. Questa invece la riflessione di Damiano Tommasi, sindaco di Verona.
Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, pone invece tra le criticità nel settore tre punti fondamentali: la valorizzazione dei centri storici, i collegamenti e le nuove opportunità di lavoro e crescita economica. “Le città d’arte sono cresciute tutte dal punto di vista del turismo – racconta alla platea – cresciamo con una media del 25 per cento all’anno, sono raddoppiati gli ingressi museali. Non è un fenomeno solo mantovano, è diffuso. Ciò comporta interventi normativi mirati che migliorino il sistema dei servizi nei nostri centri storici creando opportunità di lavoro dall’accoglienza lavorando con una filiera basata su finanziamenti nei settori integrati con ricadute immediate e concrete nel territorio”.
“Dopo il terremoto le scelte politiche sono state condizionate, calando nell’identità dei cittadini e del territorio – spiega infine Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila- Noi stiamo cercando di superare la narrazione di una città terremotata. Abbiamo subito e governato cambiamenti sociali, economici che hanno condizionato le dinamiche della residenza centri storici. Abbiamo dati in contro tendenza negli ultimi anni. Ogni quattro attività economiche e imprese che nascono nel centro storio ne cessa una. Questo è il frutto del nostro “cambiamento di narrazione” ci portato alla candidatura di capitale della cultura, abbracciando le aree interne e guardando l’appenino con le sue diversità. La risposta è l’aumento dei turismo che ha premiato il nostro lavoro”.
Fonte Anci