“I candidati Sindaci delle città che andranno al voto il mese prossimo s’impegnino per obiettivi di sviluppo sostenibile, cioè a favore di una crescita inclusiva, rispettosa dell’ambiente, dell’equità e della sicurezza sociale”. È l’appello lanciato dall’Anci e dall’Asvis (Associazione sviluppo sostenibile). La lettera aperta ai candidati ricorda che l’Italia ha firmato recentemente l’Agenda globale 2030 e l’accordo sul clima di Parigi, due intese internazionali che puntano a correggere “l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo economico non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sul piano economico, sociale e istituzionale”. Tra gli obiettivi da perseguire ce n’è uno che riguarda in modo specifico l’impegno a rendere “le città inclusive sicure, durature e sostenibili. È una sfida complicata ma che non può più essere rinviata”, ha osservato l’ex ministro del Welfare, Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis, sottolineando che le date fissate dagli accordi, 2020 e 2030, sono vicine. Si tratta d un percorso “multidimensionale” perché riguarda anche problemi come l’emarginazione e la povertà, “condizione che solo in Italia riguarda oltre 4 milioni di persone. Il tema non è la decrescita, che non sarebbe felice, ma la qualità della crescita – ha rilevato il vicepresidente dell’Anci e Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, sottolineando che i temi della riqualificazione urbana, dei trasporti, dello stop al consumo di suolo, dei rifiuti e dell’efficienza energetica sono quelli sui quali si dovrà misurare l’azione dei Sindaci nella sua concretezza. La sfida di Asvis e Anci promette di non fermarsi a registrare le semplici dichiarazioni d’intenti dei futuri Sindaci che vorranno aderire all’appello. “Ci sarà un monitoraggio per verificare, anche con l’aiuto dei media, se davvero poi l’azione amministrativa nelle città rispetterà gli impegni presi”, ha spiegato Giovannini.