Nel 2022 la spesa per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) in Italia è di 27 mld., segnando un aumento del 5%. la crescita è diffusa a livello territoriale, con incrementi elevati nel Mezzogiorno (+11% nelle Isole e +6% nel Sud).
La spesa delle imprese aumenta del 4%, sostenuta dalle medie e grandi imprese, rispettivamente del +1,2% e del +6,4%, mentre le piccole imprese registrano una diminuzione del 5%. In aumento anche la spesa degli altri settori: Università (+7,5%), istituzioni pubbliche (+5,2%) e istituzioni private non profit (+2,7%).
I dati preliminari segnalano una battuta d’arresto della spesa in R&S delle imprese per il 2023, – 0,3% rispetto al 2022, ma si prevede un recupero nel 2024 secondo le prime indicazioni delle imprese (+4,6% sul 2023). E’ quanto emerge dall’ultimo Report Istat “RICERCA E SVILUPPO (R&S) IN ITALIA, ANNI 2022-2024”.
Il 2022 vede la ripresa delle attività dopo la pandemia con una spesa in R&S intra-muros, (spese sostenute per le attività di R&S svolte con personale e attrezzature proprie) effettuata da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e Università, che ammonta a 27 mld., in aumento del 5% rispetto al 2021 e del 3,9% rispetto al 2019. L’incidenza percentuale della spesa sul Pil risulta pari all’1,37%, in calo rispetto all’anno precedente (1,41%), la spesa in R&S delle imprese sul Pil è pari allo 0,81%, in linea con il 2021 (-0,04%).
Il numero di donne impegnate nella R&S cresce sensibilmente nel non profit (+7% in unità e +6% in Equivalente a tempo pieno), nelle Università (+4% e +4,6% in Etp) e nelle istituzioni pubbliche (+3% e +2,4% in Etp), stabile la crescita nelle imprese (+0,2 in unità e +2% in etp). In quest’ultimo settore le donne rappresentano una minoranza (22% degli addetti alla R&S), mentre prevalgono nettamente nel non profit (59%) e costituiscono la metà degli addetti nelle istituzioni pubbliche (52%) e nelle Università (49%).
Nel 2023 gli stanziamenti in Ricerca e sviluppo di Amministrazioni centrali, Regioni e Province autonome registrano un aumento del 4%, da 12,8 mld. del 2022 (previsioni di spesa assestate) a 13 mld. del 2023 (previsioni di spesa iniziali). Con riferimento alla distribuzione dei finanziamenti, quelli destinati alle Università sotto forma di Fondo di finanziamento ordinario costituiscono la quota più rilevante (40% del totale). Il resto degli stanziamenti è orientato in maggior misura verso l’esplorazione e utilizzazione dello spazio (13%), la protezione e promozione della salute umana (12%) e le produzioni e le tecnologie industriali
Fonte: ISTAT