Il tema delle Smart Cities è ormai all’ordine del giorno non solo nelle agende comunali: è di qualche giorno fa un disegno di legge sull’argomento depositato alla Camera. È necessario, pertanto, fare un punto su come ci si sta muovendo in questo campo in Italia e quali sono quindi le iniziative in campo. Un importante contributo in questa direzione viene dalla dottoressa Antonella Galdi, vicesegretario generale e responsabile Innovazione dell’Anci, che in un’intervista ad Askanews illustra le iniziative più fresche in questo settore.
“La smart city è la città del futuro – spiega la Galdi – attenta ai bisogni dei cittadini, che utilizza le nuove tecnologie per garantire migliori servizi, ideati e pensati anche attraverso il lavoro e la collaborazione che gli enti pubblici devono avere con la propria comunità al fine di erogare servizi utili, interessanti, innovativi e quindi smart, cioè intelligenti”.
In merito ai progetti e le iniziative in materia di smart cities in Italia e al ruolo dell’Anci il vicesegretario sottolinea: “Da diversi anni lavoriamo a questo tema, ed è importante avere una sede di coordinamento e confronto su quanto fatto e su quello che c’è da fare da parte delle amministrazioni locali in relazione con l’amministrazione centrale, sui progetti che stiamo portando avanti. Abbiamo quindi costituito un osservatorio al quale hanno aderito un centinaio di città. Fare progetti di questo tipo non è semplice, serve soprattutto, oltre alle risorse, una visione strategica sul futuro dei territori. Finora si sono fatte più iniziative a carattere divulgativo ma il motore è stato scaldato e finalmente stanno partendo diverse iniziative a carattere nazionale che hanno al centro questi progetti. Innanzitutto un programma operativo nazionale per le città metropolitane finanziato con fondi Ue per interventi che si riferiscono all’attuazione dell’agenda digitale, alla mobilità, all’efficienza energetica e all’innovazione sociale”.
“Poi c’è l’iniziativa del Mise – conclude la Galdi – sempre riferita alle città metropolitane anche per l’impatto in termini di popolazione complessiva. Qui si lavora molto sul tema delle imprese, per avviare strumenti innovativi di selezione dei progetti con bandi “pre-commerciali. E le città ci stanno segnalando i propri bisogni e i territori di riferimento di quei bisogni, poi attraverso un processo di accoppiamento basato proprio sui bisogni si procederà con un modello che vuole utilizzare appunto le nuove tecnologie per essere il più possibile attinente e vicino alle reali esigenze dei cittadini sul territorio dove risiedono”.