Sono passati esattamente 70 anni da quando la prima donna sindaco fu eletta a Borutta, un piccolo paese sardo, con l’89% delle preferenze, conquistando 332 voti su 371 e sbaragliando gli uomini avversari. Un vero e proprio plebiscito: Ninetta Bartoli diventò la prima ‘sindaca’ della storia dell’Italia repubblicana.
Da quel giorno il numero di donne sindaco è cresciuto in modo rilevante, soprattutto negli ultimi 30 anni. Nel 1986 145 comuni erano amministrati da donne sindaco; con un lento ma progressivo incremento il numero di “sindache” ha raggiunto nel 2015 il valore complessivo di 1.066. Il loro numero è cresciuto di più di 7 volte in 30 anni. In generale le amministrazioni che negli ultimi dal 1986 al 2015 sono stati amministrati almeno una volta da una donna sindaca sono 2.659: un dato in costante crescita negli ultimi anni, con il 33,2% delle amministrazioni comunali ha avuto nel suo recente passato una sindaca.
Sono alcuni dei dati della ricerca ‘Le donne amministratrici – La rappresentanza di genere nelle amministrazioni comunali’ curata da Cittalia e presentata ieri in occasione degli stati generali delle amministratrici.
Le regioni italiane in cui si ravvisa storicamente una maggiore presenza di donne sindaco sono l’Emilia-Romagna, dove oltre la metà dei comuni è stato amministrato negli ultimi 30 anni da donne (171 comuni, pari al 51,2%), seguita da Toscana (43,7%) e Lombardia (41,5%).