Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha stabilito che i tassi d’interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento, su quelle di rifinanziamento marginale e sui depositi, rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, la Bce ha iniziato ad ampliare gli acquisti mensili nel quadro del programma di attività a 80 miliardi di euro. “Ci concentriamo ora – si legge in una nota – sull’attuazione delle misure non convenzionali aggiuntive decise il 10 marzo scorso”.
E’ prevedibile che i tassi d’interesse nell’Eurozona restino agli attuali livelli o ancora più bassi per un periodo esteso e ben oltre la programmazione temporale degli acquisti di titoli, successivamente comunque al marzo 2017, termine di principio fissato per la conclusione del “quantitative easing”, ha detto il presidente dell’Istituto Mario Draghi. Gli acquisti nell’ambito del “qe” andranno avanti anche dopo marzo 2017 se Francoforte non vedrà “un aggiustamento sostenuto dell’inflazione. Le politiche della Bce funzionano e sono efficaci: date semplicemente loro il tempo di esplicare appieno i loro effetti – ha concluso Draghi -. Gli effetti di tali misure si sentirebbero più velocemente se i governi attuassero le necessarie riforme strutturali”. Su questo sfondo il governatore della Bce ha suggerito di lanciare grandi progetti infrastrutturali pubblici, in grado di attirare investimenti e stimolare l’occupazione.