In Italia nel 2013 hanno chiuso in media 54 imprese ogni giorno, due ogni ora. E solo tre anni fa la storica fabbrica di scarpe per bambini Balducci, nel pistoiese, sembrava avercela fatta nonostante la crisi, nonostante la dilagante contrazione economica. Invece no. E’ arrivato proprio a ridosso delle festività pasquali il comunicato di cessata attività.
Era il 1934 quando a Monsumanno Terme (Pt) il giovane Marino Rossi e sua moglie iniziarono a produrre le prime calzature per bambini. Il loro era un piccolo laboratorio artigianale, ma la passione che li animava era assai grande. Negli anni le generazioni si sono succedute trasformando, (nel 1950) la piccola realtà artigianale in un’azienda moderna. La Balducci, guidata sempre dalla stessa famiglia, è stata un’industria leader che ha prodotto scarpe per bambini con tecniche all’avanguardia e cura artigianale. Mille i punti vendita in tutta Italia ed un outlet storico a Pieve a Nievole a gestione diretta, nonchè 300.000 paia di scarpe prodotte ogni anno. Se da tempo la crisi dell’azienda era nell’aria, è tuttavia arrivata come un fulmine a ciel sereno la chiusura dello stabilimento. A dicembre 2015 era stato firmato un accordo sulla mobilità volontaria per alcuni dipendenti insieme alla cassa integrazione straordinaria. Questo perché proprio lo scorso anno la fabbrica aveva chiuso con un bilancio disastroso, ma lavoratori e sindacati, durante gli incontri per trattare la cassa integrazione, non avevano avvertito l’idea di essere sull’orlo della chiusura.
La società invece, proprio ieri ha inviato una lettera che non lascia spazio ad alcuna fantasia, in cui viene annunciato il licenziamento di tutti i 45 dipendenti, affidando altresì all’azienda milanese KPMG, il compito di verificare se vi siano imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento.
Il consigliere regionale, nonché componente della Commissione Attività produttive della Toscana, Marco Niccolai, è intervenuto sostenendo che la chiusura “è un duro colpo per il tessuto produttivo della Valdinievole e della provincia”. “Ho subito interessato della questione – ha aggiunto Niccolai – il consigliere del presidente della Regione sui temi del lavoro, Gianfranco Simoncini, per informarlo della decisione della proprietà e per valutare sin da subito in coordinamento con le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale di Pieve a Fievole, le forme più opportune per affrontare questa crisi. La Regione dunque non farà mancare la sua attenzione per questa delicata situazione”.
Soltanto un anno fa, con il patrocinio dell’azienda Balducci, del Comune di Monsumanno Terme e della Carla Rossi Academy, nella zona industriale di Monsumanno, è stato inaugurato “Largo Carla Rossi Balducci”, una strada dedicata all’industriale calzaturiera e amministratrice delegata dell’azienda. Tanto per dire che una realtà industriale così ha segnato la storia di un territorio per oltre 80 anni. E nonostante lo Shoe report del 2014 di Assocalzaturifici riporti che tra il 2008 ed il 2014 le esportazioni di scarpe italiane siano cresciute del 20,3%, la Balducci, così come molte altre aziende di lunga tradizione, ha dovuto buttare la spugna.