Scendono a 84 le procedure di infrazione a carico dell’Italia dopo che la Commissione europea ha deciso il 15 luglio scorso di archiviare sette infrazioni.
In cinque casi si tratta di direttive europee che non erano state ancora recepite nell’ordinamento italiano. Riguardano in particolare l’istituzione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche, norme in materia di sicurezza sul lavoro e la protezione dei lavoratori contro i rischi da esposizione ad agenti biologici durante il lavoro, contratti di fornitura di contenuto digitale e di servizi digitali, contratti di vendita di beni.
Le altre due infrazioni archiviate erano state aperte per non corretto recepimento delle norme europee e riguardano l’accesso alla giustizia in tema di responsabilità ambientale e i contratti di credito ai consumatori per beni immobili residenziali “crediti ipotecari”
L’ambiente resta il settore dove più alta è l’incidenza delle infrazioni (il 19% sul totale). Più dietro, affari economici e finanziari (12 casi) e trasporti (9).