Il biathlon, sport invernale e disciplina olimpica nella quale si coniugano due specialità, lo sci di fondo ed il tiro a segno con la carabina, in Germania è popolarissimo, uno degli sport nazionali.
Dorothea Wierer, altoatesina di Brunico, Comune situato in una zona che per caratteristiche geofisiche e per cultura è molto attenta allo sviluppo degli sport invernali da noi a torto considerati “minori”, da sempre per il suo talento e la sua bellezza non passa inosservata; ora però è diventata addirittura una di quelle da battere con i tre successi in coppa del mondo, tutti in questa stagione, quella della consacrazione dopo una crescita costante. Già bronzo alle olimpiadi di Sochi 2014 con la staffetta mista, nella scorsa stagione i primi podi individuali.
Sempre sorridente e positiva, 25 anni, leader di una squadra femminile mai così forte, quest’anno capace anche di vincere una staffetta. La sua qualità migliore è il tiro, nessuno spara con la sua velocità e quando è in giornata è precisissima come a Ruhpolding (GER), 20 centri su 20 che le sono serviti per ottenere la sua seconda vittoria di coppa del mondo.
Ora con l’ottavo posto ai mondiali in corso di svolgimento ad Oslo ha centrato la coppa di specialità nell’individuale, seconda italiana di sempre dopo Nathalie Santer nel 1994. Ma il suo capolavoro lo ha fatto lo scorso 6 marzo andando a centrare l’argento nell’inseguimento femminile: si tratta del metallo più prezioso vinto dalle azzurre ai Mondiali e mancano ancora due gare (staffetta e partenza in linea) alla fine della manifestazione iridata.
Quest’anno ancora è troppo presto, la coppa del mondo generale però è un obiettivo. Nessuna azzurra l’ha mai conquistata ma la bella Dorothea non si farà certo intimorire.