Si è svolto mercoledì 29 settembre un webinar gratuito organizzato da Anci Digitale e curato dal servizio Anci Risponde sulle modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle prossime consultazioni elettorali.
Il tema del seminario si è sviluppato in prevalenza sulle novità normative dettate dall’emergenza pandemica attraverso un’attenta analisi delle modifiche alle concrete modalità di voto intervenute recentemente.
Al webinar, coordinato da Marcella Centra del servizio Anci Risponde, ha partecipato in veste di esperto l’avvocato Fabrizio Brignolo, che, a margine dell’evento, ha sintetizzato le principali tematiche affrontate.
“La fondamentale novità, intanto – esordisce Brignolo – è che si vota anche il lunedì mattina, mentre in precedenza la tornata elettorale era concentrata in un’unica giornata. Già l’anno scorso, per effetto del problema coronavirus, al fine di scaglionare più possibile gli elettori, si è tornati alla possibilità di votare anche il lunedì mattina dalle 7 alle 15. Questo è primo provvedimento assunto per evitare assembramenti. E’ stata prevista, inoltre, la possibilità di designare i rappresentati di lista con la pec, in aggiunta ai metodi tradizionali, per ridurre l’afflusso agli uffici, limitando in tal modo il numero di contatti che si potrebbero verificare per il gran numero di liste. Sono stati adottati, ancora, dei provvedimenti che hanno ridotto il quorum di validità nelle elezioni nei comuni sotto i 15.000 abitanti nel caso di presentazione di una sola lista elettorale: si è passati, infatti, dal 50% al 40% , dando per scontato che a causa della pandemia diversi elettori non possano andare a votare”.
“Nello specifico – continua Brignolo – sono state istituite sezioni elettorali ospedaliere nelle strutture che ospitano reparti Covid in cui sono presenti almeno 100 posti letto, sebbene, normalmente, le stesse siano costituite dove ci sono almeno 200 posti letto. All’interno delle sezioni ospedaliere o nei comuni che non hanno apposite strutture vengono costituiti, inoltre, seggi speciali che raccolgono il voto a domicilio. In tal modo, chi è a casa in trattamento domiciliare, quarantena o isolamento fiduciario, può farne richiesta. Si raccoglie, pertanto, la scheda che viene messa in una busta sigillata in modo da garantire l’anonimato e la stessa viene poi introdotta nell’urna ordinaria. Ci sono, infine, numerosi protocolli che dettano diverse misure di sicurezza: al momento dell’apertura delle schede, ad esempio, gli scrutatori devono avere i guanti”.
In merito all’introduzione di elementi digitali nella modalità di voto precisa Brignolo: “la richiesta di voto a domicilio può essere fatta con qualunque mezzo, perciò basta anche una semplice e-mail non certificata, essendo previsto un principio di libertà di forma per chi sia impossibilitato a recarsi alle urne”.
In conclusione, relativamente al delicato tema del green pass l’avvocato Brignolo spiega: ”Per quanto riguarda il primo turno non è richiesto il possesso del green pass per i componenti dei seggi elettorali e gli elettori. Per quanto riguarda il secondo turno, viceversa, sarà necessario attendere un interpretazione univoca della norma sul green pass allargato che entrerà in vigore il 16 ottobre. Sicuramente questa misura non sarà richiesta per l’elettore mentre il problema si pone per gli scrutatori. Il green pass allargato prevede, infatti, che tutti i soggetti che svolgano a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le pubbliche amministrazioni sulla base di contratti esterni ( in sostanza anche se non dipendenti) debbano essere in possesso del green pass. Sarà pertanto necessario comprendere se gli scrutatori siano assimilabili ai lavoratori autonomi che svolgono attività lavorativa o un’attività di volontariato. Se si ritiene tale attività assimilabile a queste ultime due la norma va interpretata secondo l’indicazione che anche gli scrutatori debbano possedere l’attestazione. Questa sembra l’interpretazione preferibile. E’ probabile e auspicabile, in ogni modo, che il Ministero emani un’apposita circolare prima del 16 ottobre, per chiarire questi aspetti ancora oscuri”.