Il caso di specie analizzato dal servizio Anci Risponde si presenta di particolare interesse in considerazione delle implicazioni afferenti al pagamento dell’Imu. Di che si tratta in concreto? E’ presto detto. Un contribuente ha chiesto il rimborso dell’Imposta versata nei vari anni dopo che è passata in giudicato la sentenza della Corte d’appello che dichiarava risolto il relativo contratto di compravendita. Tuttavia, da visura catastale l’immobile risultava ancora intestato al contribuente, il quale non aveva provveduto a trascrivere la sentenza nel registro immobiliare. Di qui il problema posto agli esperti di Anci Risponde: Il Comune è tenuto al rimborso dell’Imu, ed eventualmente, a partire da quale data?
A seguito di attenta valutazione degli interessi coinvolti e della giurisprudenza in materia, gli esperti hanno ritenuto che, se la sentenza non è stata eseguita mediante trascrizione nei pubblici registri, ai fini della determinazione dell’Imposta resta soggetto passivo il contribuente ancora intestatario dell’immobile in conservatoria dei registri immobiliari. Fino alla data di trascrizione nei registri, infatti, la sentenza non è opponibile ai terzi. Per tale motivo, gli esperti consigliano di richiedere al contribuente di procedere alla trascrizione nei pubblici registri della sentenza.
Per quanto riguarda, inoltre, le posizioni creditorie e debitorie scaturenti dall’annullamento, Anci Risponde ritiene che quest’ultime non incidano sulla posizione attiva dell’Ente, il quale è estraneo al rapporto tra le parti, ma riguardino esclusivamente quest’ultime. Ragionando diversamente, concludono, il Comune si troverebbe nella situazione di dover rimborsare un contribuente anche oltre i 5 anni e nell’impossibilità di procedere all’accertamento nei confronti del proprietario effettivo accertato con Sentenza, come prevedono anche la Sentenza della Corte di cassazione 21438/2013, nonchè la Sentenza della Commissione tributaria regionale del Lazio n. 57/01/2014 del 14 gennaio 2014.