L’Amministrazione comunale di Livorno ha risposto all’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio di Livorno e Pisa per l’adesione al progetto “Corridoi umanitari dalla Grecia”, a favore di rifugiati e richiedenti asilo provenienti da paesi coinvolti in conflitti bellici proponendo l’accoglienza presso strutture comunali, di 2 minori stranieri non accompagnati. Si tratta di minori ospitati nei campi profughi presenti in Grecia, tra i quali quello dell’isola di Lesbo. Negli ultimi anni la Comunità di S. Egidio ha sviluppato numerose iniziative umanitarie per questi profughi, in particolare ha supportato la Santa Sede nel trasferire dai campi tante persone bisognose e trovar loro una collocazione dignitosa (è sempre vivo il ricordo del gesto di papa Francesco che, nella primavera del 2016, sul volo di ritorno dall’isola di Lesbo, decise di portare con sé 3 famiglie di profughi siriani).
Da queste esperienze è scaturito un protocollo, sottoscritto a settembre dal Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno e dal Presidente nazionale della Comunità di S. Egidio, per favorire, in modo legale e in sicurezza, l’arrivo di richiedenti protezione internazionale, in particolare dei soggetti più vulnerabili per i quali risulta necessario un percorso di inclusione e stabilizzazione sociale, culturale e linguistica, sperimentando anche nuove forme di accoglienza.
Il Comune di Livorno, con delibera approvata dalla Giunta, si è impegnato ad accogliere i due minori, individuati dalla Comunità di S. Egidio, presso la struttura comunale “Il Melo”, una comunità a dimensione familiare per l’accoglienza residenziale temporanea di bambini e adolescenti che necessitano di aiuto e di sostegno affettivo e educativo. Il Comune si è anche impegnato a sostenere il costo delle due rette con le risorse stanziate per l’affidamento dei servizi di accoglienza minori presso centri diurni, comunità familiari e altre strutture comunali.
“Un impegno concreto, dichiara l’assessore al sociale Andrea Raspanti, affinché bambini e ragazzi che fuggono da condizioni invivibili di guerra e sofferenza abbiano, sul nostro territorio, una seconda opportunità. Un modo di onorare la storia della nostra città”.
Fonte: comune di Livorno