E’ stata presentata un’ interpellanza al Presidente del Consiglio dei ministri, dalla deputata Claudia Mannino, sul fondo di 500 milioni per l’attuazione del programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane. In essa si ricorda che ci separano solo 10 giorni dal 1° marzo, data entro la quale gli enti interessati dovrebbero trasmettere i progetti alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ma si denuncia che ancora non risulta emanato nessun bando in base al quale poter fare la domanda.
In particolare ricordiamo che: l’articolo 1, commi 974-978 della Legge n.208 /2015, istituisce il Programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. Il comma , 975, recita testualmente: “Ai fini della predisposizione del Programma, entro il 1° marzo 2016 gli enti interessati trasmettono i progetti di cui al comma 974 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo le modalità e la procedura stabilite con apposito bando, approvato, entro il 31 gennaio 2016, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281”. Il comma successivo, 976, prevede la costituzione , composizione e modalità di funzionamento , presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un nucleo per la valutazione dei progetti di riqualificazione. Per l’attuazione del programma straordinario è istituito un fondo di 500 milioni di euro (comma 978). Bisogna ricordare, però, che non risulta emanato alcun bando e che ci separano solo 11 giorni dal 1° marzo, data entro la quale gli enti interessati dovrebbero trasmettere i progetti alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
L’interrogazione ha chiesto di sapere quando il Presidente del consiglio intenda emanare il bando previsto al comma 975 e se ritiene di dover dilazionare i tempi della presentazione delle proposte, che, data la complessità degli interventi, i tempi ristretti renderebbero inevitabilmente di scarsa qualità e scarsa partecipazione.