Zero automobili, zero strade, zero emissioni di Co2. Il tutto sviluppato su una linea lunga 170 chilometri, in cui nessun tragitto giornaliero richiederà più di 20 minuti. Si chiama proprio così, “The Line”, il nuovo progetto urbanistico dell’Arabia Saudita che nascerà all’interno della futuristica smart city di Neom. Il principe ereditario, Mohammed bin Salman, ha parlato di “una rivoluzione nella vita urbana” del regno, senza automobili né strade e immersa nella natura, con l’obiettivo di “trasformare il concetto di città convenzionale in una città futuristica”. Il progetto della linea sarà la “pietra angolare” degli obiettivi all’interno di Vision 2030, il piano di sviluppo globale del Paese lanciato dal governo per diversificare la propria economia quasi esclusivamente dipendente dal petrolio, del quale l’Arabia Saudita è il primo esportatore al mondo.
“The Line”, ha assicurato Salman, sarà “una cintura di 170 km di future comunità iperconnesse dove vivrà un milione di abitanti e che conserverà il 95% della natura all’interno di Neom”. Non ci saranno automobili né strade, e le emissioni di anidride carbonica saranno pari a zero: una vera e propria rivoluzione per la più grande economia del mondo arabo, da sempre in testa nelle classifiche tra i Paesi più inquinanti del mondo. Ci si muoverà solo a piedi o su mezzi pubblici su rotaia ad alta velocità, e al massimo entro 20 minuti si potranno raggiungere tutti i servizi come scuole e ospedali, oltre agli spazi verdi. Verranno inoltre utilizzate tecnologie di intelligenza artificiale e apparecchiature a basse emissioni di carbonio, alimentate da energie rinnovabili. La costruzione di “The Line” inizierà nel primo trimestre di quest’anno e sarà finanziata dal Saudi Public Investment Fund, il principale strumento della politica di diversificazione economica del Paese.
A ciò si aggiunga che la smart city Neom, sostenuta dal Governo saudita con 500 miliardi di dollari di finanziamenti, sarà costruita da zero e incorporerà anche una zona industriale e logistica. L’intero intervento occuperà un’area di 26.500 chilometri quadrati nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, nella provincia di Tabuk, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aqaba. Sorgerà una città 33 volte più estesa di New York e ogni suo sviluppo sarà alimentato da energia pulita al 100 per cento: l’idea di fondo è quella di non sacrificare la natura, bensì di costruire la comunità intorno ad essa. Nel corso della presentazione, il principe ereditario l’ha definita “una risposta diretta ad alcune delle sfide più urgenti che l’umanità deve affrontare oggi, come le infrastrutture ereditate, l’inquinamento, il traffico e la congestione umana”. Il progetto – da completare entro i prossimi quattro anni e definito dai sauditi “il più ambizioso al mondo” – potrebbe creare fino a 380.000 nuovi posti di lavoro, con un contributo sul Pil pari a 39 miliardi di euro entro il 2030.