Soltanto una minoranza degli Stati membri sta coinvolgendo le autorità locali e regionali nella redazione dei Recovery and Resilience Plan (Rrp), mettendo a rischio la loro stessa riuscita. È il monito lanciato dal Comitato europeo delle Regioni (CdR) e del Consiglio dei Municipi e Regioni d’Europa (Cmre), che durante la riunione della commissione per la politica economica (Econ) hanno presentato i risultati di una consultazione sul coinvolgimento degli enti locali nei piani nazionali.
Tra le 25 organizzazioni interpellate nel sondaggio, soltanto quelle rappresentanti Repubblica Ceca, Francia, Irlanda, Polonia e Slovacchia hanno ricevuto una bozza dei piani e, di queste, solo una risponde “in larga misura” alle necessità locali. Il coinvolgimento non è obbligatorio per legge, ma – sottolineano CdR e Cmre – è fondamentale per usare bene il Recovery and Resilience Facility (Rrf), lo strumento da 672,5 miliardi di euro che è la pietra angolare di Next Generation Eu. Al contrario, Dario Nardella, presidente di Eurocities e Sindaco di Firenze, si è detto soddisfatto per come il governo italiano abbia coinvolto i Comuni italiani in questo processo di pianificazione delle risorse da impiegare a livello nazionale, ma ha ammesso: “C’è spazio per un grande miglioramento. Il Governo sta lavorando con le aree metropolitane e le città – ha aggiunto – per considerare le istanze di tutti. Il che significa investire nella mobilità, nelle infrastrutture sociali, nello sviluppo digitale, nelle abitazioni e nell’imprenditorialità locale”. Nardella ha concluso il suo intervento alla tavola rotonda invitando la Commissione europea, il Parlamento e la presidenza portoghese ad assicurarsi che i rappresentanti locali ricevano più peso.
Il sondaggio mostra un aggravamento della tendenza già emersa negli anni scorsi con il semestre europeo. Emerge, infatti, che l principale ostacolo al coinvolgimento identificato dagli intervistati sia la mancanza di volontà da parte dei Governi nazionali. Fra gli altri impedimenti rilevati, scarsi contatti con i ministri responsabili della stesura dei piani e la mancanza di tempo.
Fonte: CdR