La scuola chiusa è una ferita aperta; la scuola sospesa è una perdita per le giovani generazioni di cui ancora non possiamo quantificare le conseguenze. La DAD è una soluzione emergenziale che non restituisce di certo a bambini e a ragazzi quel che viene loro tolto. E già gli esperti prefigurano una gravissima “crisi educativa” se essa continua ad essere il sostituto della scuola al 100% : arretramento culturale, deficit di apprendimenti e di socialità, divario (digitale, psicosociale) che si aggiunge a preesistenti divari.
La DAD SOLIDALE, promossa dall’Assessorato alla scuola e all’istruzione, di concerto con gli Assessorati ai Giovani e alle Politiche sociali, si inquadra come attività di supporto alle famiglie disagiate che non sono in grado di assicurare la completa e corretta fruizione della didattica a distanza (sia per problemi di natura logistica, sia per condizioni materiali, sia per difficoltà pregresse degli allievi) e che non sono in condizione di assicurare che nella vita quotidiana siano rispettate tutte le norme finalizzate a prevenire l’infezione.
Pertanto, il progetto si configura come un progetto di salute integrato ad un progetto di supporto all’istruzione attraverso attività non formali. Enti promotori sono le reti già esistenti impegnate per il Comune nei percorsi di coprogettazione tra scuole e privato sociale per la Dispersione scolastica, ma anche enti e progetti che con finanziamenti propri (ad esempio i percorsi finanziati da Con i Bambini, come Bella Presenza, o da Fondazioni, o i punti luce di Save the Children, etc) sono impegnate fattivamente ad agire sul terreno della sussidiarietà orizzontale, con attività di accompagnamento a bambini, adolescenti e famiglie per contrastare la povertà educativa.
Indicazioni generali
Gli enti che partecipano a questa attività si sono impegnati, sin dal principio dell’emergenza sanitaria, a rispettare le norme qui elencate tratte dalle Linee Guida del Dipartimento della famiglia, allegate anche in ultima versione al DPCM del 18 ottobre 2020. Di queste indicazioni si evidenziano in sintesi estrema le seguenti:
1. L’obbligo di iscrizione e di verifiche accurate al primo ingresso e ai successivi
2. L’obbligo di lavoro in piccoli gruppi
3. La continuità di relazione rispetto al gruppo
4. La disponibilità di locali e di spazi all’aperto
5. L’obbligo di informare e formare ad un corretto comportamento individuale e collettivo volto a prevenire il contagio
6. L’obbligo di disporre di un locale di isolamento per i casi risultati positivi all’ingresso
7. L’obbligo di seguire tutte le procedure previste in caso di presenza di casi positivi
Per gli aspetti di istruzione e di educazione, ogni ente/associazione avrà cura di prendere appositi accordi con le scuole e, eventualmente, con gli insegnanti di classe circa i contenuti delle attività informali e circa le modalità di riconoscimento delle stesse.
Attività di tutoraggio da parte di operatori ed educatori qualificati, possibilità per i bambini e i ragazzi di seguire la DAD in luoghi “altri” rispetto a quelli angusti o inesistenti in cui si trovano a coabitare, aiuto a decodificare e a sostenere il percorso degli apprendimenti: la DAD solidale NON è la scuola, né può sostituirla, ma cerca di sorreggere i percorsi scolastici di chi è in condizioni più fragili e rischia di scivolare nella disaffezione verso la scuola, o, peggio, di disperdersi doppiamente a causa di una distanza che aumenta le disuguaglianze di partenza.
Come partecipare
Per tutti gli Enti e le Associazioni, che forti delle proprie progettualità e della volontà di convertire o far convergere le proprie azioni a vantaggio di quella che si pone oggi come una vera e propria “emergenza educativa”, nonchè in possesso di propri spazi da mettere a disposizione, entrare nella rete cittadina della DAD solidale è possibile: basta collegarsi al sito www.connessiallascuola.com per trovare il form da compilare oppure inviare una mail a dadsolidale@gmail.com.
Possiamo diffondere e far crescere l’alleanza educativa mettendoci insieme: raggiungendo, ciascuno secondo le proprie capacità, i propri legami territoriali con scuole di riferimento, le proprie diverse risorse, diversi luoghi della città e un numero crescente di alunni e alunne (dai bambini della primaria agli adolescenti) delle scuole napoletane.
Fonte: Comune di Napoli