Nella lotta contro il coronavirus, la maggior parte degli Stati membri ha adottato un’applicazione nazionale di tracciamento dei contatti e allerta, o ha in programma di farlo. La Commissione sta realizzando una infrastruttura digitale che le renderà interoperabili, eseguendo tutte le conversioni necessarie. Il 14 settembre sono stati avviati i test di interazione tra i back-end server delle applicazioni ufficiali di Italia, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Irlanda, Lettonia e un gateway server di recente istituzione.
“Con i casi in aumento – ha spiegato Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare – le app possono integrare altre misure come l’aumento dei test e la ricerca manuale dei contatti. Se utilizzate in modo sufficientemente ampio, possono aiutarci a spezzare le catene di trasmissione. Non smetteremo di combattere su tutti i fronti contro la pandemia”.
L’allestimento del gateway di interoperabilità da parte della Commissione fa seguito all’accordo sulle specifiche tecniche[EN] raggiunto in giugno tra gli Stati membri, per fornire una soluzione europea che garantisca uno scambio sicuro di informazioni tra le app nazionali di tracciamento dei contatti basate su un’architettura decentrata. Il gateway garantirà che le app funzionino senza soluzione di continuità anche a livello transfrontaliero. Gli utenti dovranno quindi installare una sola app, attraverso la quale potranno segnalare un test di infezione positivo, o ricevere un avviso, anche se si recano all’estero.
Il gateway riceverà e trasmetterà in modo efficiente gli “identificatori arbitrari” tra le app nazionali per ridurre al minimo la quantità di dati scambiati e quindi il consumo di dati degli utenti. Nessun’altra informazione, se non le chiavi arbitrarie generate dalle app nazionali, sarà gestita dal gateway. I dati saranno scambiati in forma criptata e “pseudonimizzata”, e conservati solo per il tempo necessario a rintracciare le infezioni. Non sarà consentita l’identificazione di singole persone. Il gateway – sviluppato e allestito da T-Systems e SAP – sarà gestito dal centro dati della Commissione a Lussemburgo. Una volta completati i test, inizierà ad essere operativo nel mese di ottobre 2020. Sin dallo scoppio della pandemia di coronavirus, e Paesi e le istituzioni UE hanno valutato gli aspetti di efficacia, sicurezza, privacy e protezione dei dati delle soluzioni digitali proposte per affrontare la crisi. Gli Stati membri di eHealth Network (la rete delle autorità nazionali competenti in materia di salute digitale), sostenuti dalla Commissione, hanno sviluppato un pacchetto di strumenti per l’uso di app per il tracciamento di contatti, accompagnato da una Guida sulla protezione dei dati per le applicazioni mobili [EN], adottata in maggio 2020. Tali azioni si inquadrano in un approccio comune e coordinato tra gli Stati membri, come stabilito nella raccomandazione della Commissione dell’8 aprile 2020 “relativa a un pacchetto di strumenti comuni dell’Unione per l’uso della tecnologia e dei dati al fine di contrastare la crisi Covid-19 e uscirne, in particolare per quanto riguarda le applicazioni mobili e l’uso di dati anonimizzati sulla mobilità”. Per garantire che le applicazioni di tracciamento dei contatti e allerta funzionino anche a livello transfrontaliero, gli Stati membri hanno concordato nel maggio scorso delle linee guida per l’interoperabilità[EN] e in giugno una serie di specifiche tecniche[EN]; in luglio la Commissione ha adottato una decisione di esecuzione per l’istituzione del servizio di gateway.
Fonte: Dipartimento per le politiche europee