Spiare ed usare i social media per rafforzare la lotta contro il traffico di migranti. E’ una delle azioni indicate in una bozza di conclusioni circolata in vista del consiglio Affari interni di marzo, in cui si punta ad una stretta contro il ‘contrabbando’ di esseri umani.
Nel documento di otto pagine, che è trapelato, il Consiglio europeo si definisce “allarmato dall’alto numero di morti e di migranti che rischiano la vita”. Si ricorda che “nel 2015 oltre 1,8 milioni di persone sono entrate irregolarmente in Ue, con un aumento del 546%” sul 2014 “e si stima che oltre 3.770 persone siano morte”.
Tra le varie iniziative indicate: anche “in sinergia” con l’unità di Europol dedicata al web, si invitano gli Stati ad assicurarsi che “il traffico di migranti” diventi oggetto di analisi, anche con partnership con le compagnie di social media, per assicurarsi che i dati siano usati per analisi di previsione sui flussi e le attività dei trafficanti. Sempre attraverso l’uso dei social media si invita anche a “esplorare” possibilità di diffondere messaggi dissuasivi.