“Ho appena firmato il decreto sulla banca dati nazionale per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat)”. Lo ha dichiarato il Ministro Roberto Speranza rendendo operativa, così, la legge sul biotestamento a due anni dalla sua approvazione. Mancava, infatti, il registro che custodirà le dichiarazioni presentate dai cittadini depositate all’anagrafe dei Comuni, alle Asl o negli studi notarili. Obiettivo della Banca dati, che aveva ricevuto il via libera dal Garante per la privacy, è quello di costituire un polo unico nazionale delle Dat seppure su base volontaria, costantemente aggiornato, e di consentire un accesso tempestivo alle stesse da parte del personale medico in caso di necessità.
Pertanto, nella banca dati, istituita presso il ministero della Salute, saranno raccolte, con il consenso della persona che si è avvalsa del testamento biologico, le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, la nomina e la revoca dell’eventuale fiduciario, anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. Ai dati, che saranno conservati per 10 anni dal decesso dell’interessato, potranno accedere il medico che ha in cura il paziente incapace di esprimere la propria volontà, e il fiduciario, se nominato.
Soddisfazione per questo atto ha espresso Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni: “Siamo lieti di poter ringraziare il ministro Speranza per la firma del decreto. Uno strumento utile per rendere pienamente applicativi i testamenti biologici su tutto il territorio nazionale… ora – ha aggiunto – il ministero della Salute, le Regioni e le aziende sanitarie rispettino l’articolo 4 comma 8 della legge 219, laddove indica che questi devono provvedere ’a informare della possibilità di redigere le Dat”.