Qualche giorno fa è stato approvato dal consiglio dei ministri il decreto sui precari della scuola. All’interno era contenuta la tanto auspicata postilla salva-scuolabus che permetterà ai comuni di continuare a pagare in tutto o almeno in parte la quota dei pullman gialli per agevolare le famiglie. È stata una vittoria per i comuni italiani, soprattutto quelli piccoli e lontani dalle aree urbane, per i quali il servizio del trasporto degli allievi è vitale, e che avevano visto con preoccupazione il divieto di poter contribuire alle spese delle famiglie stabilito dalla Corte dei Conti.
In quest’ottica è stato raddoppiato il contributo della Regione Piemonte ai Comuni per gli scuolabus. Ad annunciarlo l’assessore ai Traporti della Regione, Marco Gabusi: “Il valore economico del contributo 2019 è raddoppiato rispetto ai 500 mila euro dello scorso anno. Siamo riusciti a portare il contributo regionale ad un milione spostando dei capitoli di spesa e arrivando così a servire 27 comuni anziché i 6 inizialmente previsti”. Saranno 47 gli scuolabus per oltre 800 bambini dei 27 comuni a cui la Regione Piemonte ha concesso il contributo di 1 milione di euro per l’acquisto di un nuovo mezzo. I nuovi scuolabus andranno ai Comuni di Agliano Terme, Alluvioni Piovera, Arborio, Bibiana, Ceres, Cinaglio, Cureggio, Fabbrica Curone, Frassino, Garbagna, Gattinara, Gavi, Isola Sant’Antonio, Macugnaga, Marentino, Mezzenile, Molare, Montiglio Monferrato, Predosa, Re, San Damiano Macra, San Germano Vercellese, Sciolze, Strona, Viù e Volpedo, a cui si aggiunge l’Unione dei Comuni Comunità Collinare Valtriversa.
Secondo il piano varato dalla Regione Piemonte per il rinnovo del parco scuolabus ciascuna amministrazione comunale può presentare una sola istanza che contenga la richiesta di contributo per l’acquisto di un solo scuolabus: il contributo regionale coprirà il 50% del costo sostenuto iva inclusa per singolo automezzo fino ad un massimo di 40 mila euro. Gabusi ha espresso soddisfazione “soprattutto perché questo contributo va a sostenere Comuni anche molto piccoli o montani, dove le famiglie sono più in difficoltà dal punto di vista logistico rispetto ai grandi centri”. “Assicuriamo così il trasporto di tanti bambini nelle scuole locali, evitando così ai genitori di dover provvedere a viaggi quotidiani spesso difficilmente compatibili con gli orari di lavoro”, ha concluso.