Il 2019 è l’anno dell’Economia Circolare, un modello che sta prendendo sempre più piede tra i Paesi dell’Unione Europea, decisi ad attuare una nuova agenda di misure ad hoc per salvaguardare il pianeta da tutti quei rifiuti nei quali stiamo affogando, a causa di vari fattori come l’aumento della popolazione, di mancanza di materie prime e dell’evoluzione dei processi produttivi.
L’economia circolare è un punto di vista che rovescia i valori che hanno dominato il XX secolo. Da uno sviluppo lineare e centrato sulle sostanze minerali (materie prime), si passa a una visione che proietta, anche sul mondo inanimato, la logica gestionale della vita e della natura, cioè lo scambio, il riciclo e il recupero, come elementi base del sistema relazionale: come sostiene Ellen MacArthur, fondatrice dell’omonima fondazione «l’economia circolare è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola».
Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP), l’istituzione finanziaria italiana, controllata per circa l’83% da parte Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), e altri quattro Istituti nazionali di promozione europei, insieme alla Banca Europea dei Investimenti (BEI), hanno lanciato un’iniziativa congiunta per sostenere lo sviluppo e l’attuazione di progetti e programmi di economia sostenibile e circolare all’interno dell’UE. Si tratta di un partenariato che mira a mobilitare 10 miliardi di investimenti nell’arco dei prossimi cinque anni (2019-2023) con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti, migliorare l’efficienza in termini di risorse e sostenere l’innovazione promuovendo la circolarità in tutti i settori dell’economia.
Le banche e gli istituti nazionali di promozione interessati sono cinque:
– Bank Gospodarstwa Krajowego (BGK – Polonia)
– Gruppo Caisse des Dépôts et Consignations (CDC – Francia), che comprende Bpifrance
– Cassa Depositi e Prestiti (CDP – Italia)
– Instituto de Crédito Oficial (ICO – Spagna)
– Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW – Germania)
I sei istituti uniranno le rispettive competenze specifiche, esperienze e capacità finanziarie per migliorare il proprio contributo in vista dell’attuazione di progetti di economia circolare e dell’adozione di approcci sostenibili nella loro realizzazione. L’iniziativa congiunta permetterà di attivare prestiti, investimenti azionari o garanzie in relazione a progetti ammissibili, e di sviluppare strumenti di finanziamento innovativi a favore di infrastrutture pubbliche e private, comuni, imprese private di diverse dimensioni oppure di progetti nel settore della ricerca e dell’innovazione. L’Iniziativa s’inserisce nell’ambito delle attività promosse dalla Commissione europea per favorire lo sviluppo di una nuova consapevolezza su tematiche cruciali attraverso gruppi di lavoro dedicati e la strutturazione di nuovi schemi di finanziamento.
L’iniziativa congiunta sarà incentrata, in particolare, sulla promozione di investimenti negli Stati membri dell’UE volti a contribuire a una più rapida transizione verso un’economia circolare e riguarderà tutte le fasi della catena di valore e del ciclo di vita di prodotti e servizi:
– progettazione e produzione circolari – applicazione di strategie improntate alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti in modo da escludere la produzione dei rifiuti stessi fin dall’inizio, prima della commercializzazione;
– utilizzo circolare ed estensione della durata degli oggetti – possibilità di riutilizzare, riparare, rinnovare o rigenerare prodotti in fase di utilizzo oppure di modificarne la destinazione d’uso;
– recupero del valore circolare – in riferimento a materiali e ad altre risorse recuperabili dai rifiuti, al calore di scarto e/o al riutilizzo delle acque reflue a seguito di trattamento;
– sostegno circolare – agevolazione di strategie circolari in tutte le fasi del ciclo di vita, ad esempio attraverso l’impiego di fondamentali tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), la digitalizzazione e i servizi di supporto a modelli commerciali e catene del valore di tipo, appunto, circolare.