Un giovane che abbandona la scuola rappresenta un fallimento educativo, un dato che rileva un malfunzionamento particolare quanto generale. E a lasciare gli studi prima del tempo sono spesso i ragazzi più svantaggiati, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Un meccanismo che in alcune aree del Paese aggrava le disuguaglianze già esistenti. Il bando pubblicato il 6 agosto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si riferisce alle risorse Pon che per la prima volta saranno accessibili anche alle scuole paritarie non commerciali. Un’iniziativa che prende il via dal lavoro intrapreso dal Miur nel 2017 per garantire anche alle scuole del sistema paritario di accedere alle risorse europee, conclusa di recente con la modifica dell’accordo di partenariato e del Programma operativo nazionale 2014-2020.
“Intervenire nelle aree a rischio povertà educativa è essenziale per garantire a tutti i nostri ragazzi un vero diritto allo studio – ha detto il titolare del Miur Marco Bussetti -. Con questo avviso diamo la priorità a 292 aree, ma andremo avanti con successivi bandi per una copertura quanto più ampia possibile. L’apertura anche alle scuole paritarie dei fondi va poi vista come un traguardo importante: il sistema scolastico nazionale comprende anche questi istituti e dobbiamo garantire ai ragazzi che li frequentano le stesse opportunità. Soprattutto nelle aree dove ci sono maggiori carenze educative”.
L’avviso mette a disposizione risorse fino a 32.000 euro per ogni istituto scolastico, statale o paritario, per potenziare le competenze di base, le conoscenze digitali ed il tema della cittadinanza. In tal senso sarà possibile attivare oltre 1.500 moduli di 30 ore ciascuno intervenendo sulle situazioni potenzialmente più delicate di fallimento formativo precoce e di povertà educativa. con formazione in rete e in loco. Le scuole potranno presentare i progetti esclusivamente sul sito online dedicato dal 15 settembre 2019 alle ore 15.00 del 21 ottobre 2019.