Calendarizzata in una delle prossime sedute del Consiglio regionale del Lazio la proposta di legge n. 128 dell’8 marzo 2019, concernente: “Promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni”, essendo stata approvata a maggioranza dalla Commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia. Strutturata in 12 articoli, la normativa riguarda i beni comuni, intesi (articolo 2) come beni materiali o immateriali, pubblici o privati, che i cittadini attivi e l’amministrazione riconoscono essere importanti per l’esercizio dei diritti fondamentali della persona. Per “cittadini attivi”, inoltre, lo stesso articolo intende tutti quelli che si attivino, anche per un periodo di tempo limitato, come singoli o associati, per la cura, la gestione o la rigenerazione dei beni comuni in forma condivisa. In ossequio al principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118 della Costituzione, pertanto, il testo mira a incentivare forme e modalità di condivisione e sostegno alla realizzazione di una collaborazione tra istituzioni e cittadini, anche attraverso il riconoscimento di vantaggi economici.
Punti salienti della normativa sono: la previsione di percorsi formativi per i dipendenti della Regione, degli enti strumentali e delle società controllate, ma anche per i dipendenti degli enti locali e società controllate e strumentali e per gli studenti (articolo 4); l’informatizzazione dei dati sull’amministrazione condivisa dei beni comuni in una apposita sezione (articolo 5); la previsione di un regolamento che dovrà essere emanato dalla Giunta regionale entro 120 giorni dall’approvazione della legge, sulla base di una serie di principi elencati puntualmente nell’articolo 6; l’istituzione, presso l’assessorato regionale competente in materia di enti locali, di un elenco regionale tematico dei regolamenti degli enti locali sull’amministrazione condivisa (articolo 7).
L’articolo 8 prevede poi l’attribuzione di vantaggi economici nell’ambito del patto di collaborazione tra amministrazione e cittadini attivi, che è disciplinato dall’articolo 6, e l’articolo 9 norma l’erogazione di contributi regionali, per ambiti e tipologie di iniziative individuate annualmente dalla Giunta, ai cittadini attivi e agli enti locali e loro articolazioni. La nuova norma finanziaria istituisce un fondo di parte corrente di euro 30 mila per il 2019 e 100 mila ciascuno per le due annualità successive, uno in conto capitale di 70 mila euro per l’anno corrente e 100 mila per ciascuna delle due annualità successive.