A Lodè, nel nuorese (un Comune di quasi 1.700 abitanti) le principali strade in entrata e uscita sono ormai impercorribili: una è chiusa e l’altra è pericolosa. Così il Sindaco, Graziano Spanu, dopo aver affrontato mille battaglie senza ottenere alcun riscontro, ha deciso di dimettersi. Una clamorosa protesta quella del primo cittadino in carica da tre legislature, costretto ad assistere ai disagi dei suoi concittadini e delle imprese del territorio, nonostante le innumerevoli richieste rivolte alle istituzioni preposte.
Lodè è situato ai piedi del monte Calvario e il territorio comunale si estende per oltre 120 chilometri quadrati, per un’altezza compresa tra i 16 e i 1.057 metri sul livello del mare. Il paese, collinare, è ricco di acqua grazie alla vicinanza del Rio Mannu, con la cascata di Sos Golleos, che ha favorito l’economia agro-pastorale su cui da sempre si basano le diverse attività della comunità. Lodè si distingue per le bellezze naturali del territorio come il Montalbo, la vicinanza al Parco naturale Tepilora, ma anche per la cultura e le tradizioni popolari fortemente radicate.
“Getto la spugna – ha detto all’Ansa il Sindaco Spanu – sono logorato, ho gli incubi la notte per questa situazione che va avanti da ottobre, da quando la principale strada di accesso, la provinciale 3, che da Siniscola porta a Sant’Anna e poi a Lodè, è stata chiusa dalla Provincia perché pericolosa: si erano verificate delle frane. Da allora – ha spiegato – arriviamo e usciamo dal paese dalla provinciale 24, Torpé-Lodè, una strada altrettanto pericolosa. In alcuni tratti si restringe a tal punto che quando si incrociano due macchine bisogna fermarsi e proseguire a passo d’uomo – ha aggiunto il primo cittadino -. Fino all’altro ieri avevamo un pullman messo a disposizione dall’Arst per far transitare i passeggeri dal bivio di Sant’Anna fino a Luddue, ora ce lo hanno tolto perché l’azienda di trasporti ha valutato che quella strada è, appunto, pericolosa”. Un passo indietro del sindaco potrebbe esserci solo da una condizione. “Stavolta non abbocco alle promesse voglio garanzie scritte nero su bianco – avverte Spanu -. Per questo faccio un appello al governatore Christian Solinas e all’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia: vi prego, liberate questo paese dalla prigione e ridateci la nostra strada”.