L’economia europea si sta dimostrando resiliente dinanzi a un ambiente esterno meno favorevole, caratterizzato anche da tensioni commerciali. Nel quadro d’insieme vediamo che oggi, ad esempio, il numero dei cittadini europei che hanno un lavoro è il più alto di sempre e, stando alle previsioni, l’occupazione dovrebbe continuare a crescere anche se ad un ritmo più lento. Questo, accompagnato da un aumento dei salari, un’inflazione contenuta, condizioni di finanziamento favorevoli e misure di stimolo fiscale in alcuni Stati membri, dovrebbe stimolare la domanda interna. Nel complesso, insomma, quest’anno il Pil dovrebbe crescere dell’1,4 % nell’Ue e dell’1,2 % nella zona euro. Più in generale, il recente rallentamento della crescita globale e del commercio mondiale, insieme all’elevata incertezza sulle politiche commerciali, incidono negativamente sulle prospettive di crescita del prodotto interno lordo nel 2019 e nel 2020.
Il prossimo anno, i fattori interni negativi dovrebbero attenuarsi e l’attività economica al di fuori dell’Unione dovrebbe riprendere, anche grazie a condizioni finanziarie globali più favorevoli e a politiche di stimolo in alcune economie emergenti. Per il 2020 si prevede un leggero rafforzamento della crescita del Pil, che potrebbe raggiungere l’1,6 % nell’Ue e l’1,5 % nella zona euro. Sulle prospettive continuano tuttavia a pesare notevoli rischi di revisione al ribasso. Il rischio di misure protezionistiche a livello globale, l’attuale rallentamento della crescita del Pil e del commercio su scala mondiale potrebbero risultare più persistenti del previsto, in particolare se la crescita in Cina risulterà deludente. Per l’Europa i rischi principali sono quelli legati ad una Brexit senza accordo e alla possibilità di un protrarsi delle perturbazioni temporanee che gravano attualmente sul settore manifatturiero. Vi è inoltre il rischio che l’aumento dell’incertezza politica e misure meno favorevoli alla crescita possano tradursi in una riduzione degli investimenti privati. Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, alle percentuali di interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate alla fine di aprile di quest’anno. Il commento di Pierre Moscovici, commissario Ue per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, è stato: “L’economia europea continuerà a crescere nel 2019 e nel 2020. La crescita rimane positiva in tutti i nostri Stati membri e continuano ad arrivare buone notizie sul fronte dell’occupazione e della crescita dei salari. Ciò indica una tenuta dell’economia europea di fronte a una situazione globale meno favorevole e a una persistente incertezza. Tuttavia, dobbiamo essere pronti a sostenere maggiormente l’economia, se necessario, e ad adottare ulteriori riforme per stimolare la crescita. Soprattutto dobbiamo evitare di scivolare nel protezionismo, che non farebbe altro che esacerbare le tensioni sociali ed economiche esistenti nelle nostre società”.