Sull’auto elettrica l’Italia è ancora la cenerentola del Vecchio Continente: quanto a vetture a batteria e a colonnine di ricarica, il Bel Paese non regge il confronto con altre nazioni europee: in Norvegia, ad esempio, oltre un terzo delle nuove automobili sono a zero emissioni.
I dati emergono da una ricerca di ‘Alla carica – Generation electricity’, sito promosso dal Ministero dell’Ambiente, che oltre a un’analisi generale ha fotografato il livello di e-mobility nelle 8 maggiori città italiane, assegnando il primato a Milano.
In particolare nello studio si legge che “al nostro paese occorre uno sforzo notevole per i Comuni e le società elettriche, non solo in tema di vetture e stazioni di ricarica ma anche di parcheggi, normative e agevolazioni fiscali”. Ecco le pagelle delle 8 città.
A Milano va il primato dell’ e-mobility nel nostro Paese: il capoluogo lombardo è in cima alla classifica per aver attivato “il maggior numero di strumenti e opzioni per la mobilità elettrica”, riporta l’indagine. Non tanto per numero di vetture a batteria (ferme a quota 811) e di colonnine (ce ne sono appena 32, ma il Comune prevede di installarne un migliaio entro la fine di quest’anno), ma per i progetti in materia di trasporto pubblico pulito. Dal 2020, l’Amministrazione meneghina acquisterà solo autobus elettrici in modo da raggiungere quota 15% sul totale dei mezzi già a partire dall’anno prossimo e il 100% entro il 2030. Quanto al settore taxi, già oggi oltre la metà delle macchine in servizio è ad alimentazione ibrida (2950 macchine su un totale di 4.900). Infine, in città circolano 1.150 biciclette a pedalata assistita e 410 scooter a batteria.
A seguire c’è Torino con 303 colonnine (saliranno a 564 entro la fine di quest’anno), 196 auto elettriche in sharing (per dicembre saranno 330), 51 bus a batteria e 200 tram. Secondo l’indagine merita un premio per “buona volontà”. Subito dopo c’è Bologna con il titolo di capitale delle ibride. Vanta, infatti, 4.273 veicoli a doppia alimentazione su un circolante di circa 200 mila unità (dati 2017). Modesta, però, la crescita delle auto elettriche ‘pure’: sono appena 75 quelle private e 120 le vetture in car sharing. A breve invece saranno disponibili per il bike sharing 320 bici a pedalata assistita. In città, infine, circolano 95 filobus, 6 i mezzi pubblici a batteria e 86 ad alimentazione ibrida. Al quarto posto Genova, in cui si prevede l’installazione di 200 colonnine entro il 2020. In generale nel capoluogo ligure circolano 1.965 auto ibride, ci sono 50 colonnine di ricarica (saranno 200 entro il 2020), 34 taxi a doppia alimentazione; il car sharing elettrico è in fase di avvio con un primo lotto di 10 auto a batteria.
Firenze, si distingue per il più alto numero in Italia di veicoli elettrici in rapporto alla popolazione: in termini assoluti sono 4.000, di cui 85 comunali e 72 taxi. In più, su 4 società di car sharing, la metà opera esclusivamente con auto a batteria (220 in tutto). Quanto a infrastrutture, ci sono 173 colonnine a doppia presa, 90 stazioni di ricarica per i mezzi comunali e 6 punti veloci per i taxi.
Roma, viceversa, tenta la rincorsa: 2.400 auto elettriche in circolazione, 120 stazioni di ricarica pubblica (i piani del Comune ne prevedono 700 entro l’anno). Nel trasporto pubblico, 160 tram e 75 filobus. Si può fare di più. Il premio di consolazione va a Napoli. I numeri sono bassi, ma al capoluogo partenopeo viene concesso un “bonus di consolazione per le politiche di incentivo”. Nella fattispecie, sgravi fiscali a chi acquista un veicolo elettrico, agevolazioni in ztl e per parcheggiare estesi anche alle auto ibride. Deludente il numero di auto a batteria (appena una cinquantina), migliore invece il livello di elettrificazione del trasporto pubblico (61 filobus e 42 tram). Quanto a colonnine, la municipalizzata del trasporto ha programmato l’installazione di 120 stazioni pubbliche di ricarica. Questa, infine, è la situazione di Palermo: 24 auto elettriche in car sharing (per la fine dell’anno diventeranno 80), 17 tram, 8 colonnine e 6 stazioni di ricarica veloce.