La città di Torino, dopo l’inchiesta che nei giorni scorsi ha scoperto una vasta attività di estorsione e usura, propone un fondo a sostegno delle spese legali per chi decida di denunciare il racket. Dalle indagini, è infatti emersa una scarsa collaborazione delle vittime con le forze dell’ordine.
Il sindaco Fassino, intervenendo ieri all dibattito in consiglio comunale sulla operazione denominata “Big Bang” sulla ‘ndrangheta in città, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Oggi – ha detto Fassino – dobbiamo essere tutti uniti nel condannare fermamente ogni attività illegale, senza alcuna sottovalutazione degli episodi verificatisi”.
“Esprimo la mia solidarietà agli operatori commerciali colpiti da ricatti, estorsioni e usura – ha proseguito il sindaco – e capisco le loro paure. Dobbiamo sollecitare un’azione di denuncia con un impegno concreto e continuo a non lasciare sole le vittime. E ci impegniamo qui a essere al loro fianco. Impegno che non nasce oggi. Ricordo l’istituzione della Commissione consiliare per la Legalità, presieduta da Fosca Nomis, che ha un’attività costante di monitoraggio, consultazione e relazioni con operatori e società civile e ha prodotto relazioni e rapporti che testimoniano un’attività importante del Consiglio Comunale, che continua tuttora”.
“Siamo inoltre parte attiva del Comitato Ordine pubblico e Sicurezza presso la Prefettura, dove più volte si sono esaminate misure di contrasto all’azione delle criminalità organizzate. È importante mantenere un costante rapporto con gli operatori economici”. “Approfondiremo con le associazioni di categoria nei prossimi giorni le misure utili per sostenerli e accompagnarli. Abbiamo anche rivisto il Codice degli appalti e il tema dei subappalti. Manterremmo alta la vigilanza. Sabato – ha concluso Fassino – sarò presente alla manifestazione indetta dalla Circoscrizione 3, per mobilitare la cittadinanza su questi temi e rafforzare così l’azione delle Istituzioni e fare della cultura della legalità un patrimonio comune”.