Anci e Ministero della Giustizia, sin dal 2012, sono stati apripista sull’utilizzo del personale in stato di detenzione in attività extra murarie in favore dei Comuni, grazie ad un Protocollo d’intesa ad hoc. La collaborazione si è rinsaldata e attualizzata con un nuovo accordo di collaborazione siglato nell’aprile di quest’anno, con l’obiettivo di incrementare le opportunità di lavoro e formazione dei detenuti, in particolare nel campo della cura dell’ambiente, del recupero del decoro di spazi pubblici ed aree verdi e per progetti che coinvolgano nella corretta gestione dei rifiuti, favorendo lo scambio di buone prassi all’interno degli istituti penitenziari. Questa sperimentazione ha sinora riguardato 122 enti locali, e complessivamente oltre 1600 detenuti.
Anci sta quindi lavorando da tempo sul tema, in collaborazione con il DAP, si puntualizza in una nota dell’Anci, “nella convinzione – si sottolinea – dell’importanza del lavoro per il reinserimento sociale dei detenuti e per l’abbattimento della recidiva, ma anche tenendo conto della finalità riparativa della pena”. “Le attività realizzate a Roma e Milano, alle quali ha oggi fatto cenno il Ministro della Giustizia, – prosegue Anci – si inseriscono perciò in un quadro ben delineato di collaborazione, nel quale si inseriranno a breve i Comuni di Torino, Genova e Napoli, realtà quest’ultima che vede la forte determinazione del sindaco De Magistris nonostante le note difficoltà del bilancio comunale”. Anci risponde quindi “positivamente all’invito del Ministro Bonafede a proseguire ed estendere la collaborazione sul tema del lavoro esterno dei detenuti in favore dei Comuni e delle comunità, auspicando che si passi dalla sperimentazione ad una fase di pianificazione ordinaria delle attività. Anci – si conclude – è pronta ad un incontro con il Ministro della Giustizia, avendo come obiettivo l’innalzamento della qualità e quantità dei nuovi progetti, che potranno essere sostenuti in maniera determinante dalla Cassa ammende”.