Il Consiglio della Regione Lombardia ha approvato la ‘Legge di revisione normativa e di semplificazione 2018’, che si compone di 4 Titoli (istituzionale, economico, territoriale, sociale e sanitario) e 31 articoli e ha come obiettivo la razionalizzazione degli interventi regionali negli ambiti indicati. L’articolo 1 del dispositivo prevede che la Giunta presenti, al Consiglio regionale, una legge di revisione normativa e di semplificazione ogni anno. Quella per il 2018 apporterà, tra le altre, ‘disposizioni di semplificazione amministrativa, organizzativa e procedimentale, per fare chiarezza in ordine all’applicazione di disposizioni vigenti, anche armonizzando la disciplina regionale a quella statale e introducendo disposizioni di delegificazione’.
Per quanto riguarda l’ambito istituzionale, si dispone ‘l’abrogazione di disposizioni che prevedono l’esenzione dell’obbligo di pagamenti di alcuni tributi regionali in quanto recepite nel testo unico regionale in materia di tributi’, come, tra gli altri, l’IRAP e la tassa automobilistica a favore delle Onlus; le Agende Lombardia Semplice e Digitale Lombarda vengono sostituite con il Programma strategico per la semplificazione e trasformazione digitale lombarda come strumento per individuare le priorità di semplificazione e trasformazione digitale regionali e per indicare le modalità d’intervento e il loro monitoraggio; si procede al miglioramento del processo ‘di partecipazione ai bandi regionali per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi da parte di cittadini, imprese ed enti locali’, al fine di garantire un’erogazione uniforme delle risorse pubbliche, rendere il linguaggio delle regolamentazioni, sia nazionali che europee, il più semplice e comprensibile possibile e individuare un unico punto di accesso telematico, sia per soggetti pubblici che privati, per conoscere i diversi contributi e agevolazioni della Regione. Inoltre, si rende più coerente e organica la disciplina che regola la costituzione dell’ORAC, mentre lo staff da assegnare a tale organismo sarà selezionato tra i dipendenti della Giunta e degli enti del sistema regionale. Saranno poi modificati i termini per la classificazione dei piccoli Comuni in zone che hanno simili condizioni di sviluppo socio-economico e infrastrutturale e per quella del territorio montano.
In ambito economico, si propone la semplificazione degli iter per alcune categorie come gli operatori e gli enti fieristici, i distributori di benzina e gasolio, le attività dei campeggi temporanei. Prevista anche l’adesione della Regione ‘a forme innovative di gestione del rischio contemplate dalla normativa statale comunitaria. E ancora, prevista la semplificazione della gestione dei bacini ittici, della composizione della consulta regionale della pesca, della procedura di accreditamento delle fattorie sociali, con annessa abrogazione dell’Osservatorio sull’agricoltura sociale. Introdotte pur ele seguenti modifiche: della composizione della consulta faunistico-venatoria regionale; della delimitazione delle tipologie di contributi alla imprese, da parte della Regione, da considerarsi in conto capitale e dei tempi inerenti il divieto di delocalizzazione, una volta ricevuti tali incentivi.
In ambito territoriale, emerge la necessità di definire operativamente una procedura che indichi tempistiche certe e definisca tutti i passaggi, con relative competenze, ‘all’interno dell’organizzazione regionale in tema di accertamento, contestazione e sanzionamento, definendo le funzioni degli incaricati regionali e salvaguardando i diritti dei cittadini’. Deciso l’avvio del ‘processo di attuazione della pianificazione di bacino nei PGT. Introdotte anche la semplificazione del meccanismo di approvazione del progetto di gestione produttiva di un ATE (Ambiti Territoriali Estrattivi), tutelando maggiormente i diritti di impresa, nonché la definizione delle fasi del procedimento sanzionatorio in materia di certificazione energetica.
In ambito sociale e sanitario, la legge ravvisa la necessità di ‘dare una specifica copertura normativa alle funzioni d’interscambio tra banche dati’, tra Comuni a ATS/ASST, ‘secondo quanto previsto dal regolamento comunitario (GDPR) sul trattamento dei dati personali. E prevede la revisione degli ‘interventi finanziati concessi dalla Regione per l’installazione di impianti di video sorveglianza’. Sarà la Giunta lombarda a definire e qualificare tali interventi ‘alla luce della normativa europea in tema di aiuti’.